CASARANO – Testa e cuore sono orientati alla sfida col Benevento. Incontro di prestigio certamente ma ancor più occasione di riscatto per il Casarano che vuole catalogare come incidente di percorso la debacle registrata nel turno precedente contro l’Atalanta Under 23. I rossazzurri procedono nella preparazione al match con i sanniti a ritmi elevati e con grande applicazione. Mister Vito di Bari ha ricevuto una buona notizia dall’infermeria. Maiello è tornato disponibile e le sue condizioni sono nettamente mi9gliorate tanto che è tornato ad allenarsi in gruppo. Un recupero importante per il tecnico per la qualità individuale del giocatore ma anche della qualità che riesce a dare in campo. Nel frattempo la società ha provveduto autonomamente a risistemare lo spazio riservato alle persone con disabilità – nella zona sottostante la Tribuna Est – dotandolo di una pedana con scivolo per consentire loro una migliore visuale della partita. Aspettando i risultati del campo nel frattempo, arriva un riconoscimento fuori dal rettangolo verde per un’icona dei colori rossazzurri, Fulvio Navone. La cittadinanza onoraria consegnata in una sobria cerimonia nel Chiostro comunale a Palazzo di Città. La storia casaranese di Fulvio Navone è a dir poco singolare. Era il 1983 quando si è ritrovato catapultato nel Salento. L’approccio con la realtà casaranese però non fu dei migliori, tant’è che egli voleva andar via. Poi le lusinghe del presidente Filograna prima e dell’allenatore Lamberto Giorgis, lo convinsero a restare. Sette anni intensi in cui Fulvio, con le sue ammirate prodezze in campo è riuscito a diventare l’uomo simbolo e la bandiera del Casarano e, per i tifosi, il miglior calciatore rossazzurro e pur vivendo nella sua Genova, comunque, Navone non ha mai smesso di amare Casarano.