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Assistenza salute mentale, Pagliaro: “Mazzata per l’Asl Lecce”

Ennesima mazzata per la sanità leccese e salentina sul fronte dell’assistenza dedicata alla salute mentale di adulti e minori, con la proposta di delibera dell’8 agosto scorso del Dipartimento Salute della Regione Puglia. La denuncia arriva dal consigliere regionale di Fratelli d’Italia Paolo Pagliaro.

“Si tratta – spiega – di una proposta che appare sganciata dalla realtà fattuale, dai dati amministrativi ed Economico Finanziari, tutti disponibili presso gli uffici regionali, di cui non si è voluto tenere conto non fosse altro se non perché già segnalati quando sono stati determinati i tetti di spesa 2024”.
Il consigliere scende nei particolari. A cominciare dai numeri. L’Asl Lecce (a cui sono destinati in tutto 24 milioni di euro per il 2025) è fortemente penalizzata rispetto alla Asl di Bari (che riceve il doppio dei fondi, pari a 45,2 milioni) e a quella di Foggia (che, nonostante abbia un bacino d’utenza inferiore rispetto a Lecce, riceve quasi le stesse risorse: 22,4 milioni).

“Come sono stati fatti i calcoli? Dov’è l’equità nella distribuzione delle risorse?” – chiede Pagliaro.

Ma c’è di più. Il consigliere denuncia anche gravissimi errori sul mancato riconoscimento per l’Asl Lecce del fondo integrativo vincolato per le Crap (le comunità riabilitative assistenziali psichiatriche) dedicate ad autori di reato. Nel Salento da anni opera la Crap denominata “Alda” in Casarano con dieci posti letto, regolarmente autorizzata dalla Regione Puglia e regolarmente utilizzata dall’autorità giudiziaria del distretto di corte d’appello di Lecce, ma completamente dimenticata, sottraendo all’Asl Lecce quasi 1,5 milioni, che ovviamente sono stati inseriti nel bilancio Asl Lecce 2024.

Per non dire dell’amnesia regionale sui fondi per i disturbi dello spettro autistico il cui impatto sui minori interessati e sulle loro famiglie è talmente intuitivo ed evidente da non meritare ulteriore commento.

Ultimo non certo per importanza la mancata regolamentazione delle Case per la vita (strutture sociosanitarie residenziali per persone con disabilità psichiche o psicosociali). Guarda caso, più del 50% di queste strutture si trova nell’Asl di Lecce!

“Ancora una volta – conclude Pagliaro – le logiche del baricentrismo penalizzano Lecce. Anche i tempi sono studiati a tavolino per mettere in difficoltà le strutture accreditate dedicate alla salute mentale, e la stessa. asl lecce a cui viene imposto di perfezionare le procedure entro il 31 agosto. Questa proposta è inaccettabile e va bloccata, perciò la rimandiamo al mittente e chiediamo che venga rivista con criteri di uguaglianza e rigore, prima di essere portata e votata in Giunta. Doppiopesismo e favoritismi perfino nell’assistenza ai pazienti più fragili sono davvero intollerabili”.

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