BARI – Tolta l’incognita più complessa, il numero del consiglieri, ora non resta che stabilire quando si voterà per le prossime regionali d’autunno.
Dopo l’approvazione definitiva da parte della Camera del disegno di legge che mantiene in Puglia inalterato A 50 il numero dei consiglieri regionali, al governatore Emiliano non resta che convocare le elezioni. Certo, a rallentare il ragionamento è sempre l’incognita che grava sul suo personale destino. Ovvero: accelerare sulla data del voto potrebbe significare avere meno tempo sulle trattative in corso per far desistere Antonio Decaro dal mantenere in suo aut aut nei confronti della corsa a consigliere regionale tanto di Emiliano che dell’ex presidente Nichi Vendola. Ma i ragionamenti sono iniziati. La data presunta del voto che circola nei palazzi è il 23 novembre. Il limite ultimo, in buona sostanza. Sino a questo momento era ritenuto un problema votare a fine novembre perché questo potrebbe comportare il dover procedere in esercizio provvisorio e quindi con i rubinetti praticamente chiusi nei mesi finali del Pnrr. Un problema posto anche dal presidente della conferenza delle Regioni, il friulano Massimiliano Fedriga alla premier Meloni. Tant’è che è ipotizzabile un intervento del governo in tal senso visto che il problema investe tutte le cinque regioni al voto. Ma per molti è un falso problema giacché, ricordano i veterani del palazzo, la Regione storicamente è andata in esercizio provvisorio per 9 anni, quelli del dissesto finanziario e più di recente nel 2007 con al governo Nichi Vendola e nel 2016 con lo stesso Michele Emiliano. Nulla che non si risolva con una manovra di bilancio subito dopo le elezioni.