Maxi operazione di sgombero nel porto del Canneto, a Gallipoli, dove la Capitaneria di Porto ha scoperto un’estesa occupazione abusiva di area demaniale marittima: circa 150 imbarcazioni da diporto erano ormeggiate illegalmente su uno specchio d’acqua di oltre 5.200 metri quadrati.
L’attività è scaturita da controlli mirati, condotti nei giorni scorsi, per verificare il corretto utilizzo del porto. I militari hanno accertato che i natanti erano stabilmente ancorati grazie a sistemi di ormeggio artigianali, spesso installati direttamente sulle mura del Castello Angioino e sugli archi del ponte seicentesco che collega la città vecchia al centro moderno, con conseguenti danni al patrimonio storico, artistico e paesaggistico della “città bella”.
Le operazioni di identificazione dei proprietari si sono rivelate complesse, poiché le unità da diporto coinvolte non sono soggette a immatricolazione obbligatoria, rendendo impossibile risalire agli intestatari attraverso una banca dati. Nonostante ciò, la gran parte dei natanti è stata rimossa e l’area quasi completamente liberata. Tuttavia, sono rimasti sul posto gli ormeggi abusivi, configurando le ipotesi di reato di occupazione illegittima e deturpamento di beni culturali e paesaggistici.
Alla luce della situazione, il Comune di Gallipoli è intervenuto con un’ordinanza urgente. Il 29 luglio scorso, con il provvedimento n. 329, è stato disposto lo sgombero totale dell’area entro 30 giorni, intimando ai responsabili di ripristinare lo stato dei luoghi. In caso di inadempienza, sarà l’amministrazione comunale a intervenire in danno, avvalendosi del supporto operativo della Guardia Costiera.
L’azione congiunta mira a tutelare il decoro urbano, il paesaggio costiero e i beni culturali della città, garantendo al tempo stesso un uso corretto e legittimo degli spazi portuali.