“Siamo voce che grida nel deserto”. Inizia così il messaggio di rabbia inviato da alcuni cittadini di Torre Chianca che attraverso lo sportello Dillo a Telerama vogliono sottolineare le condizioni di degrado in cui versa il ponte in legno di via del Pendano, da anni in condizioni fatiscenti, più volte segnalato come pericoloso e oggi transennato perché inagibile.
Tavole divelte, buchi nel camminamento, bottiglie di plastica e sporcizia accumulata. Eppure, denunciano i residenti, “ogni volta che segnaliamo il problema, l’unica risposta è la chiusura del ponte. Nessun intervento di sistemazione, nessun progetto di riqualificazione. Chi occupa quella poltrona adotta sempre la stessa strategia: ignorare”.
La situazione è particolarmente pesante per gli anziani e per chi ha difficoltà motorie. Quel ponte, infatti, è un collegamento fondamentale per raggiungere il mare: senza, molti sono costretti a restare in casa. “Ci viene tolto un diritto – scrivono – quello di godere della nostra Marina”.
E c’è chi accusa: “Torre Chianca non esiste tra le marine leccesi, se non sotto elezioni. Tutti bravi a promettere, ma alla fine il risultato è sempre lo stesso: abbandono e delusione”.
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