LECCE – Un sistema difensivo di epoca medievale formato da un muro perimetrale e da una torre. E’ quanto sta venendo alla luce dagli scavi di via Alvino, in piazza Sant’Oronzo, a ridosso dell’anfiteatro Romano, nel tratto interessato dai lavori di riqualificazione del basolato e del rifacimento della rete idrica e dove nei mesi scorsi era riemersa la porzione nascosta dell’antico monumento già documentata dagli studi dello storico De Giorgi. Al momento manca una conferma ufficiale, certo, che potrebbe arrivare dallo step successivo, vale a dire quando ultimati i lavori di scavo e di indagine si procederà con quelli relativi alla datazione delle pietre, affidato agli esperti della soprintendenza. Intanto, quello che sta emergendo man mano che l’escavatore e gli operai specializzati che stanno lavorando sotto l’attenta visione del responsabile del cantiere e degli archeologi, consente di fare delle prime ipotesi. Come si vede dalle immagini, infatti, il blocco di pietre va a comporre una parete, accanto alla quale sorge una torre. E sono questi dettagli che lasciano ipotizzare appunto che si tratti di una fortezza, o meglio, di un sistema difensivo realizzato utilizzando blocchi di pietra che facevano parte dell’anfiteatro ormai abbandonato con la caduta dell’impero romano. Infatti, alcuni dei blocchi che compongono la cinta muraria di questa porzione di sistema difensivo venuto alla luce, sono del tutto identici ai blocchi che si trovano ancora oggi all’interno dell’anfiteatro romano. Insomma, nuovi scenari si aprono sulla storia antica della città. Appena qualche giorno addietro sopralluogo sul cantiere di via Alvino, accompagnati dal sindaco di Lecce Adriana Poli Bortone, da parte del direttore generale per l’Archeologia del Ministero della Cultura Luigi La Rocca, del dirigente della scuola archeologica italiana Giuseppe Scardozzi, del direttore della scuola di Archeologia di Lecce Francesco D’andria e dei vertici della Soprintendenza del capoluogo e dei dirigenti del settore di Palazzo Carafa.
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Sergio Costa
Giornalista Professionista, nel settore dell'informazione dal 1992. Prima di approdare a Telerama esperienze lavorative in varie testate giornalistiche locali (Quotidiano, Leccesera, Paese Nuovo) e nazionali (Radio24) ricoprendo incarichi come redattore, direttore responsabile, caporedattore e caposervizio.