NARDO’ – Trovare al più presto una sistemazione per i quasi 50 braccianti agricoli rimasti fuori dalla foresteria regionale di Boncuri. Ma anche rafforzare un sistema di accoglienza e legalità che possa durare nel tempo. È quanto è emerso dal Tavolo permanente sul lavoro dei migranti stagionali in agricoltura, convocato in Prefettura a Lecce dal prefetto Domenico Natalino Manno. La riunione arriva a poche settimane dalla firma dell’accordo che ha segnato un cambio di gestione per la foresteria di Boncuri, ora affidata a un modello di partenariato pubblico-privato.
Al centro del confronto in prefettura, le condizioni di chi lavora nella raccolta tra Nardò e dintorni, dove il caporalato resta una piaga ancora viva. Troppi, ancora oggi, vengono impiegati senza contratto, senza tutele, senza un alloggio dignitoso.
Per questo sono stati decisi controlli più intensi da parte delle forze dell’ordine per prevenire illegalità e sfruttamento. Nella foresteria potrà restare solo chi risulta regolarmente assunto da aziende locali. Chi non ha contratto, verrà allontanato. Alle ditte sarà chiesto di trovare una sistemazione per i lavoratori in regola ma senza un posto dove dormire.
Sul fronte trasporti, la Regione – tramite il polo sociale – garantirà un servizio adeguato, mettendo fine alla pratica dei braccianti costretti a pagare passaggi per andare nei campi.
Infine, grazie ai mediatori culturali, verranno fornite direttamente ai lavoratori tutte le informazioni utili, incluso il protocollo firmato nelle scorse settimane.
Intanto proseguono i controlli dell’Ispettorato del Lavoro e dei Carabinieri, che tra Copertino e Nardò hanno già riscontrato diverse irregolarità. Le verifiche continueranno per tutta l’estate.
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