Non si arresta l’allarme incendi sul litorale leccese. Oltre gli incendi di sabato pomeriggio e domenica mattina, tra Torre Chianca e Spiaggiabella, nella giornata di lunedì a San Cataldo, nelle ore centrali della giornata, le fiamme hanno divorato circa 2000 metri quadri di vegetazione, mentre nelle ore precedenti oltre 60 ettari di macchia mediterranea sono andati in fumo, mettendo in pericolo case e strutture turistiche.
Le indagini in corso da parte dei Carabinieri Forestali hanno portato a ipotizzare la presenza di piromani. L’ipotesi più accreditata per l’origine dei roghi rimane quella della “pulizia” dei terreni incolti mediante il fuoco, un’abitudine pericolosa e vietata che ogni anno si trasforma in tragedia annunciata. A rendere ancora più grave la situazione, il vento di tramontana che ha favorito la rapidissima propagazione delle fiamme, arrivando a minacciare anche parte del Parco Regionale di Rauccio.
I Forestali, che negli ultimi anni hanno già denunciato sette persone per altrettanti episodi di incendio doloso nella zona, stanno ora raccogliendo tutti gli elementi utili per risalire ai responsabili anche di questi ultimi episodi. Un supporto fondamentale arriva dalla tecnologia: nelle scorse ore è stata attivata presso il Nucleo Carabinieri Forestale di Maglie la base per il nuovo drone in dotazione, parte di un piano regionale per il monitoraggio degli incendi boschivi.
Il velivolo, in grado di operare anche con alte temperature e in condizioni di vento sostenuto, sarà impiegato per la sorveglianza dei boschi e delle aree costiere a maggiore rischio, sia sul versante adriatico che su quello ionico. Dotato di ottiche ad alta precisione e stabilità, il drone agirà in sinergia con gli elicotteri del 6° Nucleo Carabinieri di Bari-Palese, rafforzando il controllo a corto e medio raggio.
La scelta di Maglie come base operativa non è casuale: poiché da lì si riesce ad intervenire sulle due coste con rapidità. Le prime missioni del drone sono già state pianificate e comprendono anche la zona di Torre Chianca, dove sabato scorso l’intervento del Canadair ha impedito conseguenze ancora più gravi.
Intanto la conta dei danni è iniziata.