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Corruzione e frode su fondi pubblici: richiesta di arresto per l’assessore regionale Delli Noci

Un’inchiesta della Procura di Lecce ha travolto imprenditori e politici pugliesi. Undici persone e quattro società risultano indagate per un presunto sistema corruttivo legato all’erogazione di fondi pubblici, regionali ed europei. Tra gli indagati spicca il nome dell’assessore regionale allo Sviluppo Economico Alessandro Delli Noci, per il quale i magistrati hanno richiesto gli arresti domiciliari. Le accuse, gravi e articolate, vanno dall’associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, alla truffa aggravata ai danni dello Stato, della Regione e dell’Unione europea, fino al riciclaggio e all’autoriciclaggio. L’indagine, portata avanti dal 2018 al 2023 dalla guardia di finanza di Lecce, ruota attorno all’utilizzo, ritenuto illecito, dei fondi Pia (Programmi Integrati di Agevolazione), strumento chiave per sostenere gli investimenti delle piccole e medie imprese.
Oltre a Delli Noci, risultano indagati l’ingegnere Maurizio Laforgia (figlio del presidente dell’Acquedotto Pugliese), il dirigente comunale Angelo Mazzotta, l’avvocato Alfredo Barone, e gli imprenditori Luciano Ancora, Michele Barba, Nicola Capone, Corrado e Marino Congedo, Giovanni Rapanà e Italia Santoro. Le società coinvolte sono Luxuriclass srl, Rivabella srl, Microbiotech srl e Italservice srl.
Secondo i pm Alessandro Prontera e Massimiliano Carducci, alcuni degli indagati, tra cui lo stesso Delli Noci, avrebbero costituito un’associazione per delinquere con l’obiettivo di pilotare, attraverso canali istituzionali e imprenditoriali, l’approvazione e il finanziamento di progetti turistico-ricettivi nel Salento.
Il nodo principale è il progetto da quasi 16 milioni di euro per la realizzazione di un hotel di lusso nell’ex Istituto delle suore Stimmatine, nel cuore di Lecce, parte del quale finanziato tramite il Pia Turismo.
Ma l’attenzione investigativa si è estesa anche ad altre operazioni urbanistiche, come la rimodulazione delle aree parcheggio nei pressi dell’IperMac in viale Japigia.
Dal 2014 i Programmi Integrati di Agevolazione rappresentano uno dei principali canali attraverso cui la Regione Puglia attinge ai fondi europei per sostenere lo sviluppo economico. Solo per la programmazione 2021-2027, il budget ammonta a 55 milioni di euro. Il turismo è il settore che ne ha beneficiato maggiormente, trasformando il Salento in un cantiere a cielo aperto. Tra i progetti sotto i riflettori quello della Rivabella srl, che nel 2019 ha ottenuto oltre 6 milioni di euro per la realizzazione di un hotel 4 stelle a Gallipoli e l’ex multiplex Santa Lucia, convertito in residence dalla Luxury Class srl.
Maurizio Laforgia, invece, figlio di Domenico Laforgia, presidente di Acquedotto Pugliese, ex rettore dell’Univeristà del Salento, già dirigente del dipartimento sviluppo economico, innovazione, istruzione, formazione e lavoro e responsabile del coordinamento delle politiche internazionali della Regione Puglia, avrebbe costruito, insieme ad altri soggetti, una fitta rete di relazioni e influenze attraverso società private come la Laforgia, Bruni & Partners. Avrebbe agito in funzione di intermediario e stabile collegamento tra due imprenditori, assicurando una indispensabile funzione di connessione con l’assessore regionale Delli Noci, finanche presso il comune di Lecce, sollecitandone e guidandone gli interventi e le pressioni, in Regione Puglia come nel Comune di Lecce, sempre in funzione del perseguimento degli interessi del nucleo imprenditoriale. L’obiettivo del gruppo sarebbe stato il controllo di appalti, incarichi e risorse pubbliche, mediante l’utilizzo di leve politiche e tecniche, con il supporto di dirigenti e funzionari regionali. Gli investigatori parlano di una struttura organizzata, capace di orientare bandi pubblici e incarichi strategici, fino a ottenere la nomina di propri referenti in enti strumentali come ARTI, Pugliapromozione, Puglia Sviluppo e Asset.
Secondo la nuova normativa voluta dal ministro Nordio, prima delle emissioni di eventuali misure cautelari, gli indagati sosterranno un interrogatorio preventivo. Questo accadrà a partire dal prossimo 11 giugno dinanzi al gip Angelo Zizzari. Sarà quella la prima occasione per gli indagati di difendersi formalmente dalle accuse. Intanto sono stati eseguiti sequestri per circa 10 milioni di euro

ECCO I NOMI DEGLI INDAGATI:

  • BARONE ALFREDO, 69 anni, di Lecce;
  • ANCORA LUCIANO, 64 anni, di Galatina;
  • BARBA MICHELE, 49 anni, di Gallipoli;
  • CAPONE NICOLA, 68 anni, di Brindisi;
  • CONGEDO CORRADO, 62 anni, di Lecce;
  • CONGEDO MARINO, 82 anni, di Galatina;
  • DELLI NOCI ALESSANDRO, 42 anni, di Lecce;
  • LAFORGIA MAURIZIO, 52 anni, di Bari;
  • MAZZOTTA ANGELO, 65 anni, di Lecce;
  • RAPANA’ GIOVANNI, 64 anni, di Lecce;
  • SANTORO ITALIA, 61 anni, di Lecce;

LE SOCIETA’ COINVOLTE:

  • LUXURYCLASS con sede a Lecce;
  • Rivabella s.r.l. con sede a Lecce in via Lodovico Maremonti;
  • MICROBIOTECH S.R.L. con sede a Maglie in via Achille Tamborino;
  • ITALSERVICE S.R.L. con sede a Lecce in via Cosimo Di Palma;

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