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Aggressione shock a Copertino: sfondano la porta e picchiano 21enne fragile

Una serata di pura follia si è consumata a Copertino, in via Umbria, dove un ragazzo di 21 anni, un soggetto fragile, già seguito dal centro di salute mentale e spesse volte vittima di bullismo, è stato brutalmente aggredito all’interno della propria abitazione.

Secondo quanto ricostruito, tutto sarebbe nato da una banale incomprensione legata ad alcuni messaggi mal interpretati. Un pretesto, questo, che avrebbe innescato la furia del padre di una delle migliori amiche del ragazzo, il quale – accompagnato dal fidanzato della figlia – hanno prima chiamato il 21enne per poi presentarsi sotto casa.

L’aggressione è stata violenta e improvvisa. Dopo aver sfondato la porta d’ingresso, i due uomini avrebbero raggiunto la vittima, che nel frattempo si era rifugiata in bagno per chiamare i soccorsi. Ma neanche quella porta è riuscita a fermarli: l’hanno abbattuta e si sono scagliati con inaudita violenza sul ragazzo, colpendolo ripetutamente, mettendogli anche le mani al collo.

A rendere ancora più drammatico il quadro, la presenza nella casa comunicante dei nonni del ragazzo, due anziani completamente ignari di quanto stesse accadendo al nipote. Ma la scena non è passata inosservata  ai vicini di casa che hanno  allertato i carabinieri.

Sul posto sono prontamente giunti anche i sanitari del 118 che hanno soccorso il giovane per trasportalo presso l’ospedale di Copertino. Il referto di visita psichiatrica ha confermato la gravità della situazione. Il dato più allarmante riguarda ciò che è accaduto dopo l’aggressione: secondo quanto riportato nel referto, il giovane  avrebbe preso un paio di forbici per tentare il suicidio, gesto evitato per l’intervento tempestivo dei soccorsi.

Al momento il ragazzo è ancora sotto shock. Quanto accaduto a Copertino resta un fatto gravissimo e che ora è al vaglio delle autorità: nel frattempo gli aggressori, un 47enne di Copertino e un 20enne di Nardò, sono stati condotti in caserma, dove in queste ore la vittima, accompagnata dai familiari, ha formalizzato una denuncia/querela nei loro confronti.

 

 

 

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