LECCE – Venezia, Torino, Udine, Roma. Quattro città, quattro partite, sei formazioni che inseguono i rispettivi obiettivi negli ultimi novanta minuti. Da queste quattro città passa pure la strada per la salvezza. E anche quella per l’Europa. Sarà un finale di campionato elettrizzante.
A Venezia sarà di scena la Juventus: le ambizioni di qualificazione alla Champions si scontreranno con le speranze salvezza della squadra di Di Francesco.
A Torino, sarà di scena una Roma che presterà molta attenzione alle notizie che arrivano dal Penzo. Male che vada sarà Europa League. A Firenze, invece, l’ingresso nell’Europa meno importante è nel mirino: i viola saranno impegnati a Udine. Davanti, però, hanno la Lazio, alla quale cercheranno di mettere la massima pressione possibile. E all’Olimpico non vorranno restare fuori dalle competizioni europee dopo aver accarezzato l’ipotesi di arrivare quarti. A rischiare tanto sono soprattutto Venezia e Lecce, in corsa per la salvezza.
La squadra veneziana parte da una posizione molto sfavorevole e ha di fronte una Juventus decisa a chiudere positivamente la rincorsa alla qualificazione Champions. Con buona pace della Roma, alle sue spalle, e della Lazio. In sesta posizione. Alla squadra dell’ex Baroni potrebbe pure bastare il pareggio. Dipende dalle notizie che arrivano da Udine.
Al Lecce, però, il pari potrebbe non bastare se a Empoli la squadra toscana la spunterà sul Verona.
Se i dubbi sulla griglia per l’accesso all’Europa e per la zona salvezza si scioglieranno solo domenica notte, gli allenatori stanno cercando di preparare al meglio queste decisive sfide di fine campionato.
Il tecnico del Lecce Giampaolo, a Roma, cercherà le soluzioni giuste e migliori per affrontare la Lazio. Il ruolino di marcia dei giallorossi salentini ha regalato più sorrisi fuori casa che tra le mura del Via del Mare. E allora servirà uno sforzo maggiore per chiudere ogni discorso salvezza.
Giampaolo non avrà Morente per la sfida dell’Olimpico. Al posto dello spagnolo, squalificato, potrebbero giocare Banda o Karlsson. Ma non è da scartare l’utilizzo dal primo minuto di Rebic.