La regione tira dritto sull’ampliamento della discarica Burgesi di Ugento. Ma per il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Paolo Pagliaro, la riapertura e l’ampliamento potrebbero essere merce di scambio per compensare le perdite del gestore.
Ma andiamo con ordine.
Altri 190mila metri cubi di rifiuti saranno accolti, nel sito di Ugento che era stato chiuso perché saturo. La regione, dunque, va avanti ignorando proteste, sit-in e cortei. Assestando così quello che il consigliere Pagliaro definisce un pugno non solo per i cittadini di Ugento e dei comuni vicini ma per l’intero Salento, trattato dalla Regione come pattumiera della Puglia.
Una denuncia lanciata subito, all’indomani della delibera del febbraio scorso con cui la giunta emiliano ha modificato il piano regionale dei rifiuti prevedendo la riapertura e l’ampliamento della discarica di Ugento per far posto alla spazzatura indifferenziata che non può essere più conferita nel sito di Autigno al collasso.
Una guerra fra poveri, continua Pagliaro dove a pagare è sempre il Salento
Contro questa decisione c’è stata un’opposizione strenua. Pagliaro ricorda di aver chiesto ed ottenuto due audizioni in commissione ambiente dove si è materializzato il grido di indignazione e di rabbia del territorio. E dove sono stati evidenziati i dati tremendi delle patologie tumorali imputabili ai veleni della discarica di Ugento.
Voci, però, rimaste inascoltate.
Così quello che era stato classificato come sito di soccorso, adesso diventa strategico nei piani della Regione. Per Pagliaro <è la condanna definitiva all’apertura fino al 2026>, un altro anno e mezzo di calvario destinato a una nuova proroga, perché nel frattempo la Regione continuerà a tirare a campare sulla gestione dei rifiuti, senza assumersi la responsabilità di realizzare gli impianti pubblici che erano stati previsti ma sono rimasti sulla carta.
Pagliaro ricostruisce gli ultimi passaggi istituzionali e poi solleva un dubbio, un sospetto.
<Puglia in pre-emergenza rifiuti: ha dovuto ammetterlo l’assessora all’ambiente Triggiani, messa alle strette in audizione, mentre cercava di minimizzare il dramma del territorio salentino condannato all’ennesimo sacrificio. Nella precedente audizione, solo due settimane prima, il direttore del Dipartimento Ambiente della Regione, Garofoli, aveva negato che la Puglia fosse in emergenza rifiuti, e dunque avevamo contestato la necessità di riaprire e ampliare la discarica di Ugento>.
Non solo. C’è dell’altro: la determina del 9 maggio scorso, a firma del direttore generale Ager Pansini, dispone che il gestore presenti all’agenzia regionale rifiuti, entro quindici giorni dalla notifica del provvedimento, una proposta di riequilibrio economico e finanziario della concessione. Da qui il sospetto: la discarica Burgesi – si chiede Pagliaro – deve riaprire ed essere ampliata perché siamo in pre-emergenza rifiuti o per compensare le perdite finanziarie del gestore, evitando che chieda i danni alla Regione? Su questo si attende una risposta chiara e rapida al presidente Emiliano”.