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La Chiesa in preghiera per il nuovo Papa: via al Conclave

Sarà la solenne formula “extra omnes” — letteralmente “fuori tutti” — pronunciata dal Maestro delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice, monsignor Diego Ravelli, ad aprire ufficialmente questo pomeriggio il Conclave. Da quel momento tutte le persone presenti dovranno uscire e nella Cappella Sistina resteranno soltanto gli officiali autorizzati e i 133 cardinali elettori, chiamati a scegliere il successore di Papa Francesco. Tra loro anche tre salentini: il cardinale Angelo De Donatis, originario di Casarano, penitenziere maggiore; Marcello Semeraro, di Monteroni, già prefetto della congregazione per le cause dei santi e Fernando Filoni, nato a Galatone, e dal 2019 è Gran Maestro dell’ordine equestre del santo sepolcro di Gerusalemme. Ai salentini si aggiungono i 50 elettori europei, il gruppo più numeroso seguito, poi, dagli americani che entrano in Sistina con 37 berrette color rosso porpora. 23, invece, sono gli asiatici, 18 gli africani e 4 gli oceanini.
Questa la composizione del collegio cardinalizio del conclave più variegato della storia. I cardinali da giovedì procederanno con quattro votazioni al giorno: due la mattina e due nel pomeriggio. Oggi, invece, sarà unica la votazione, quella pomeridiana, preceduta dalla riflessione del cardinale Raniero Cantalamessa. Se questi sono i numeri certi, poco si sa, invece, sul numero di fumate necessarie per eleggere il nuovo papa e dopo quanti scrutini i cardinali riusciranno a trovare un’intesa.
Proprio il cardinale Filoni, intervistato prima dell’ingresso in Congregazione generale, ha voluto rassicurare sul percorso che attende i porporati: “I primi due scrutini saranno di orientamento, poi si comincia a tirare le somme”. Secondo il porporato galatonese, potrebbero bastare appena tre o quattro giorni per arrivare all’elezione del nuovo Pontefice. Un’affermazione significativa, che fa da bussola in un momento carico di attese e incertezze.
Durante questo periodo, per garantire l’assoluto riserbo e l’inviolabilità del Conclave, i cardinali elettori saranno completamente isolati dal mondo esterno. Nella Cappella Sistina sono stati installati Jammer per bloccare le comunicazioni, pellicole anti-droni e dispositivi anti-laser spia. Tutti i dispositivi elettronici saranno ritirati all’ingresso. Un vero e proprio bunker digitale, bonificato e controllato in ogni dettaglio.
Anche gli ambienti destinati alla residenza dei cardinali – Casa Santa Marta, l’ex Ospizio Santa Marta e il Collegio Etiopico – sono stati completamente allestiti per l’occasione. Circa 200 stanze sono state preparate con dotazioni essenziali e strutture temporanee per garantire l’isolamento assoluto. Come da tradizione, tutti i vetri del palazzo apostolico sono stati oscurati nelle aree riservate.
Mentre tutto è pronto in Vaticano, il mondo guarda alla fumata che cambierà la storia: quella bianca, loggia delle benedizioni che annuncerà al mondo il nuovo Papa e chissà se a indossare la talare bianca per affacciarsi dalla loggia delle benedizioni sarà un cardinale salentino.

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