BRINDISI – E’ sufficiente una sentenza inappellabile del Consiglio di Stato per stabilire che la società AVR per l’ambiente non poteva e non può effettuare il servizio di raccolta di rifiuti nella città di Brindisi? Evidentemente no, almeno stando ai sei mesi trascorsi dal momento in cui la sentenza è stata pubblicata. Certo, negli ultimi tempi la situazione sembrava essersi sbloccata, a tal punto da aver chiarito che il servizio sarà effettuato dalla seconda classificata della gara del 2023 e cioè la Teknoservice.
Si è già svolto qualche incontro da punto di vista tecnico, mentre la firma del contratto dovrebbe avvenire all’indomani dell’approvazione, da parte del Consiglio Comunale, del Piano Economico Finanziario. Il che dovrebbe avvenire il prossimo 12 maggio.
Nel frattempo, però, le parti torneranno a riunirsi giovedì per definire ulteriori dettagli.
Ma adesso Avr per l’ambiente, che continua ad effettuare il servizio in attesa che qualcuno la mandi via e che continua ad utilizzare un deposito mezzi privo di un impianto di suddivisione delle acque meteoriche di prima pioggia da quelle di dilavamento, ha proposto un ricorso al Tar, con il chiaro intento di ottenere una sospensiva e quindi di rimanere titolare del servizio per altro tempo.
L’udienza si svolgerà domani presso il Tar di Lecce ed il Comune si è costituito in giudizio con l’avvocatura interna. In teoria non dovrebbero esserci problemi, ma una eventuale sospensiva ritarderebbe ulteriormente un cambio di marcia in un servizio essenziale che da ottobre del 2023 ad oggi ha accusato pesanti passi indietro.
