Il Gip Marcello Rizzo ha accolto l’istanza di rito abbreviato per il processo a carico di Biagio Manni, il 56enne di Melissano, accusato di estorsione e tentata estorsione, aggravate dal metodo mafioso.
Il processo si aprirà il prossimo 25 giugno. Tra le vittime delle pressioni del 56enne, commercianti, imprenditori locali e persino il sindaco del paese, Alessandro Conte, che aveva denunciato l’uomo dopo aver ricevuto una richiesta di 500 euro “per le famiglie dei carcerati”.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il 56enne si sarebbe avvicinato al sindaco in un bar del paese, chiedendo un contributo economico per una sagra organizzata dal Comune e dalla Pro Loco, sostenendo che il denaro fosse destinato alle famiglie di detenuti. A questa richiesta ha fatto seguito un’affermazione inquietante: l’intenzione di imporre il proprio controllo mafioso sugli eventi culturali locali, inclusa la festa patronale di Sant’Antonio.
Il sindaco Conte aveva denunciato l’accaduto ai carabinieri, avviando un’indagine che ha fatto emergere un quadro allarmante: commercianti costretti a consegnare somme tra i 20 e i 100 euro, biglietti omaggio richiesti per eventi locali e acquisti o consumazioni in bar e negozi mai saldati.
Il primo cittadino, insieme ai quattro commercianti, indicati dagli inquirenti come persone offese, non hanno ritenuto di costituirsi parte civile.
La scelta è dettata da motivi di natura processuale. “Ho valutato l’opportunità della costituzione di parte civile del Comune di Melissano insieme agli avvocati dell’Ente. – ha spiegato il primo cittadino – Abbiamo ritenuto di non procedere, in quanto le recenti pronunce della Corte di Cassazione non ammettono la costituzione di Enti locali, laddove non ci sia stato un pregiudizio di natura patrimoniale”.
“Resta la ferma condanna di quanto accaduto. – conclude il sindaco Conte – La città di Melissano è lontana da atteggiamenti mafiosi ed è sempre pronta a stare dalla parte della legalità”.
