Emergono nuovi dettagli dalla vicenda che ha visto una minorenne pakistana, residente nel leccese, riuscire a sottrarsi a un matrimonio combinato dai genitori. Secondo le ricostruzioni è infatti emersa – all’interno del nucleo familiare – una condizione di grave pericolo per la salute psicofisica della minorenne.
Ingabbiata in un contesto rigidamente patriarcale, la giovane aveva addirittura perso la possibilità di compiere azioni simbolo di una vita normale. No al cellulare, alle uscite con gli amici e a un’istruzione regolare. Lo scorso anno i genitori le avevano infatti permesso di andare a scuola solo per tre mesi. Quest’anno, invece, la ragazza non aveva potuto iscriversi all’anno scolastico perché segregata in casa.
Ma non solo. Violenze fisiche e minacce di morte completano un quadro agghiacciante. Più volte la famiglia le aveva promesso – per usare un eufemismo – la stessa fine della connazionale Saman Abbas, uccisa per lo stesso motivo dai propri familiari nel 2021 in provincia di Reggio Emilia.
Solo il coraggio della giovane le ha fornito una via d’uscita dall’inferno. Esausta, la ragazza ha raccontato tutto a una docente dell’istituto scolastico. La dirigente ha poi provveduto alla segnalazione del fatto al Questore di Lecce Massimo Modeo. Ora, dopo le misure di protezione già adottate, è in corso un’inchiesta penale nella quale risultano indagati i familiari della ragazza. Inoltre, nei giorni scorsi la giovane è stata ascoltata con le garanzie dell’incidente probatorio
Il collocamento della giovane in una struttura protetta attende ora la convalida del Tribunale per i Minorenni, che intanto però ha disposto altre misure cautelari, come la sospensione temporanea della responsabilità genitoriale e il divieto di contatto con la figlia.