SAN CATALDO – Lu mare e, soprattutto, lu jentu. Di sole neanche a parlarne. Benvenuti a San Cataldo in una giornata che di primaverile non ha nulla. La tradizionale marina leccese si è trasformata in pochi giorni in una landa deserta con una paesaggio che appare lunare. La spiaggia si è trasferita per strada. Queste immagini giornate poche ore fa testimoniano una situazione a dir poco paradossale., Cumuli e cumuli di sabbia hanno invaso l’asfalto creando diverse difficoltà a chi deve transitare con la propria auto, o, peggio, con una moto, su entrambe le carreggiate che costeggiano il lungomare. Il rischio di restare insabbiati o di finire la propria corsa sul marciapiede (in alcuni tratti invisibile) è concreto, soprattutto a ridosso della rotatoria che immette sulla provinciale per Lecce.
Praticamente impossibile anche tentare solo di fare una passeggiata o di provare a mettersi in sella per transitare sulla attigua pista ciclabile. Una valanga di sabbia impedisce sul nascere ogni velleità di questo tipo.
Ma le criticità della marina leccese non finiscono certo qui. Ecco quel che resta, tra rifiuti e degrado, nel piazzale dove un tempo sorgeva l’ex Windsurf, una struttura obbrobriosa, abbattuta nel luglio 2022 dalla vecchia Amministrazione. Basta fare qualche metro e la situazione peggiora. Marciapiedi divorati dal mare e altri sigillati – per modo di dire – per mettere in guardia i passanti. La voragine che vedete in queste immagini rappresenta un pericolo serio, soprattutto per bambini e anziani.
Qualche metro più aventi scorgiamo altre transenne. In generale una sensazione di degrado e precarietà permanente.
E a quanti obiettano che il maltempo delle scorse ore abbia contribuito in maniera significativa a “disegnare” questo nuovo paesaggio affidiamo la replica a queste immagini girate lo scorso 20 marzo. Non è cambiato nulla. Il degrado e l’incuria c’erano e ci sono ancora. Correre ai ripari è necessario e doveroso, ma soprattutto urgente.