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Autonomia differenziata: impatti e sfide regionali

BRINDISI – La riforma dell’autonomia differenziata potrebbe trasformare il sistema amministrativo italiano, ma resta fondamentale comprenderne le implicazioni. Essa permetterebbe alle regioni di gestire direttamente settori chiave come scuola, sanità, trasporti ed energia. Pur offrendo opportunità di maggiore efficienza, c’è il rischio che acuisca le disuguaglianze territoriali, se le risorse non venissero distribuite in modo equo.

I Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP) svolgono un ruolo centrale, garantendo standard minimi di servizi per diritti fondamentali come salute, istruzione e assistenza sociale. La loro corretta definizione sarà cruciale per prevenire disparità tra regioni.

La scarsità di dibattito pubblico su un tema così importante è preoccupante, vista la sua complessità e le sue potenziali ripercussioni su interi territori.

Per approfondire l’argomento, l’associazione “Brindisi 2089” ha organizzato il seminario “Gli effetti sul territorio dell’Autonomia differenziata alla luce degli interventi della Corte costituzionale”. Con il patrocinio della Provincia e del Comune di Brindisi e dell’Università del Salento, l’evento si terrà giovedì 20 marzo alle 16 presso il salone di rappresentanza della Provincia di Brindisi.

L’evento è aperto a tutti i cittadini, in presenza o su YouTube, per fornire gli strumenti necessari a comprendere una riforma di vitale importanza per il futuro del Paese.

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