BARI – Da sub commissario a consulente dell’Arif. Un passaggio sul quale arriva l’altolà della Corte dei Conti. La vicenda riguarda il nominato, l’ex sub commissario dell’agenzia regionale per gli irrigui e forestali, Vitantonio Damiani, e il committente di quell’incarico: il direttore generale Francesco Ferraro.
Questi i fatti, riportati da Gazzetta del Mezzogiorno: Damiani è stato sub commissario, con Ferraro, dal settembre 2019 all’agosto 2020. Dopodiché Ferraro, nel frattempo diventato direttore generale dell’agenzia, ritiene necessario mantenere la sua presenza in Arif attraverso una consulenza. Data di inizio agosto 2020. Una consulenza che, alla scadenza, è stata riproposta altre quattro volte, sino al 31 dicembre 2024. Nel frattempo, però, nel 2023 la sezione controllo della Corte dei Conti aveva già bussato alla porta di Ferraro: quel contratto non andava bene e, oltretutto, non era stato nemmeno pubblicato. Da allora, evidentemente, nulla è cambiato visto che la Procura generale della Corte dei Conti guidata da Carmela De Gennaro ha recapitato nelle scorse ore a Ferraro un invito a dedurre: in buona sostanza, i fatti per la Corte sono chiari ora venga a spiegare. L’ipotesi della Procura, su Ferraro, è di un danno erariale da 140mila euro con eventuale dono, perché la consulenza contestata non risulterebbe supportata da una qualifica necessaria da parte di Damiani né da verifiche che dimostrassero che in Arif non ci fossero figure simili.
