AttualitàBariEvidenzaLecceVideo

Ristori ai pescatori di ricci di mare, Pagliaro: Ora si acceleri

Dopo mesi di attese e sollecitazioni, la giunta regionale ha finalmente compiuto un passo significativo nella definizione dei ristori per i pescatori colpiti dal fermo triennale per la pesca dei ricci di mare. Questo fermo, introdotto dalla legge regionale 6 del 2023, è stato promosso dal capogruppo de La Puglia Domani ed esponente di Fratelli d’Italia, Paolo Pagliaro, con l’obiettivo di garantire il ripopolamento di una specie ormai a rischio di estinzione.
Il fermo pesca, infatti, è stato un provvedimento necessario per consentire ai ricci di mare di riprodursi e ripopolare lo specchio d’acqua antistante le coste pugliesi e salentine, in un periodo che si estende fino al 2026, come sottolineato dallo stesso Pagliaro. La misura ha trovato il sostegno unanime non solo in Consiglio regionale, ma anche da parte di tutti gli attori della filiera ittica, inclusi pescatori, distributori e ristoratori.
Due principali azioni sono state finanziate dalla giunta. La prima riguarda il ristoro per i danni economici subiti dai pescatori, che hanno visto il divieto al prelievo, raccolta, detenzione, trasporto, sbarco e commercializzazione dei ricci di mare e dei suoi derivati. I beneficiari del sostegno sono i pescatori professionali con licenza di tipo A, iscrizione alla Camera di Commercio, e codice Ateco pertinente, che abbiano subito il fermo e che si impegnano a collaborare nei processi di monitoraggio e recupero ambientale. I contributi saranno erogati in base ai proventi persi, come documentato negli anni precedenti. La seconda azione riguarda la creazione di un piano di ripopolamento dei ricci di mare, supportato da competenze tecniche e scientifiche regionali. Questo piano prevede anche accordi di collaborazione con altre amministrazioni pubbliche esperte nel campo della pesca, per favorire il recupero ambientale e garantire un monitoraggio costante della specie.
“Il fermo pesca è un atto di responsabilità che deve vederci tutti coinvolti per collaborare al ripopolamento di una specie indispensabile per l’equilibrio dell’ecosistema marino, senza dimenticare le sanzioni salate a cui vanno incontro i trasgressori”, commenta il consigliere Pagliaro che ha anche sottolineato come gli amanti dei ricci di mare possono comunque continuare a mangiarli, chiedendo la certificazione di provenienza che attesti che non sono stati prelevati dai fondali delle acque pugliesi. Inoltre, il consigliere ha ribadito l’importanza di una campagna di comunicazione e sensibilizzazione rivolta ai cittadini, per contrastare la pesca abusiva come stanno continuando a fare con forza ed efficacia gli uomini di Capitaneria di porto, Guardia di finanza e tutte le forze dell’ordine. “Tocca a tutti noi – conclude Pagliaro – vigilare perché non si faccia razzia di ricci, denunciando chi trasgredisce la legge, perciò è importante l’opera di sensibilizzazione istituzionale, che sollecito la Regione a finanziare e attuare con urgenza visto che la stagione estiva è alle porte. Siamo stati i primi ad approvare una legge tanto importante a cui altre Regioni guardano come modello, e possiamo dirci davvero orgogliosi di essere d’esempio per la tutela del riccio e dell’intero patrimonio marino che abbiamo il dovere di preservare”.

Articoli correlati

Incendio nel parcheggio dell’ospedale di Casarano: distrutte due auto

Redazione

Camarda, doppietta azzurra all’Armenia

Tonio De Giorgi

Turista violentata? S’indaga anche per revenge porn

Redazione

Analisi ambientali false? Perquisizioni nel Leccese e a Torino

Redazione

Marisa e Romeo, un amore eterno: muoiono a due ore di distanza, uniti fino alla fine

Elisabetta Paladini

La stilista Maria Grazia Chiuri è la nuova direttrice artistica di Fendi

Redazione