BRINDISI – Il sospetto, a dire il vero, esiste da anni. L’ufficio patrimonio del Comune di Brindisi è stato per troppo tempo preso d’assalto da qualche consigliere comunale e da personaggi che animavano la scena politico-amministrativa della città. Il dato, però, è entrato a pieno titolo in un fascicolo giudiziario riferito ad un ex consigliere comunale. In pratica, un alloggio comunale sarebbe stato assegnato ad una persona che non ne aveva titolo. O meglio, sarebbe stato occupato ed a fornirgli le chiavi sarebbe stato proprio questo ex consigliere comunale. Nell’indagine sono stati ascoltati dei dipendenti comunali ed a quel punto è sorto il caso. In pratica, pare fosse quasi normale che qualche consigliere comunale si recasse a Palazzo di Città per farsi consegnare le chiavi di alloggi comunali sfitti. Un fatto che, se confermato, risulterebbe gravissimo perché certificherebbe un mercato di case comunali favorito proprio da un certo modo di fare politica.
Si tende a stabilire, in particolare, se queste inquietanti presenze di consiglieri potrebbero aver favorito, se non addirittura incentivato, l’occupazione abusiva di immobili comunali.
Un fatto che, a quel punto, meriterebbe ben altre attenzioni,allargate anche a chi quelle chiavi le consegnava ai consiglieri comunali senza denunciare eventuali pressioni alle forze dell’ordine o quantomeno al sindaco di turno ed al segretario generale.
Adesso, su richiesta del consigliere comunale del PD Cannalire, l’assessore Daniela Maglie cercherà di acquisire i verbali dell’inchiesta riguardante l’ex consigliere, proprio allo scopo di fare luce su ciò che è avvenuto nella ripartizione Patrimonio fino a metà del 2023.