BRINDISI – Nonostante il clima di calma apparente, nessuno dimentica le polemiche in atto all’interno della maggioranza di centro destra che governa la città capoluogo. Si è semplicemente deciso – e su questo pare che ci sia una intesa blindata – che è opportuno rimanere in silenzio fino a quando non sarà reso noto il risultato della commissione del Ministero della Cultura che sta scegliendo la capitale italiana della cultura del 2027. Brindisi, come è noto, ha ottime possibilità di farcela, anche se la concorrenza è spietata. In questi giorni, però, non è il caso di riempire le pagine di giornali e telegiornali con notizie di contrasti, se non proprio di commissariamento. E sempre in questa ottica, la mozione di sfiducia presentata da dodici consiglieri comunali di opposizione e dal consigliere indipendente di centro destra Roberto Quarta sarà discussa nelle prossime settimane.
Nel frattempo, però, il primo cittadino Giuseppe Marchionna ha intensificato i contatti con le segreterie nazionali dei partiti della coalizione per cercare di trovare una quadra utile a riportare a più miti consigli i gruppi consiliari a livello locale. Il Sindaco, insomma, vorrebbe evitare un secondo rimpasto nell’Esecutivo, peraltro per riportare in Giunta chi era stato estromesso solo pochi mesi fa. Teme, infatti, che i cittadini non capirebbero questa manovra che, si badi bene, fu voluta da 19 consiglieri comunali che firmarono un apposito documento.
A questo si aggiunge il fatto che la città è alle prese con una gravissima situazione occupazionale che richiede la presenza autorevole delle istituzioni locali, con il chiaro intento di sollecitare un intervento diretto e immediato del Governo nazionale. Nessuno dimentica, infatti, che Enel ed Eni sono aziende partecipate dallo Stato e quindi dovranno pure dar conto alle esigenze manifestate da chi governa il paese.
Vedremo, a questo punto, come andrà a finire.
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