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Raid vandalico contro la panchina dedicata a Norma Cossetto

https://www.youtube.com/watch?v=MsU8m6I4fCY

LECCE – Uno sfregio alla memoria, uno sfregio che calpesta il Ricordo. Il ricordo di Norma Cossetto, violentata e uccisa dai partigiani jugoslavi e gettata nelle Foibe. Una donna, vittima dell’odio e del rancore, a cui Lecce ha voluto dedicare, in memoria, una panchina, inauguarta appena due giorni addietro in piazza Indipendenza nel rione Santa Rosa e fatta oggetto, nelle scorse ore, di un raid vandalico. Vernice nera versata sul tricolore, a voler creare in un certo modo i colori della bandiera palestinese. Sul posto, appena ricevuta la segnalazione di quanto accaduto, gli agenti della sezione Volanti della questura di Lecce, e successivamente gli uomini della Scientifica e quelli della Digos per dare via tempestivamente all’azione investigativa e cercare di risalire all’autore, o agli autori dello squallido gesto. Un aiuto potrebbe arrivare dai filmati regitrati da alcune telecamere di sorveglianza posizionate nelle immediate vicinanze. E non solo. Immediate le reazioni di sdegno e condanna. “Assodato che sia un gesto politico e non lo scherzo di un bulletto, questo è il modus operandi di certa sinistra estrema, dice il deputato di Fratelli d’Italia Erio Congedo, presente due giorni addietro alla cerimonia di inagurazione unitamente agli amministratori di Palazzo Carafa ed altri esponenti politici. E aggiunge: “Il più grande orrore italiano dal dopoguerra non si cancella con una bomboletta; chiedo a tutte le forze politiche di condannare unanimemente questo atto vigliacco e vergognoso”. Anche il deputato Antonio Gabellone, Frateli d’Italia, condanna il gesto: “A questo vandalismo è necessario rispondere con assoluta determinazione. Chiediamo che i responsabili siano individuati e che la panchina venga ripristinata immediatamente. La memoria non si sporca e non si cancella con una bomboletta”. Sull’atto di vandalismo interviene il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Paolo Pagliaro: “L’imbrattamento della panchina dedicata a Norma Cossetto è un atto di vile barbarie e odio politico da stigmatizzare con forza, perché è sintomo di un clima d’intolleranza inaccettabile. La panchina è un omaggio alla memoria di una giovane donna italiana, violentata e gettata viva in una foiba dai partigiani comunisti di Tito. Una pagina che merita di essere denunciata e ricordata come manifesto della violenza dei regimi di sinistra, ma che evidentemente si preferisce lasciare inghiottita nelle foibe per sempre. Noi diciamo no, e chiediamo che non solo la panchina sia ripristinata ma che si moltiplichino manifestazioni e testimonianze tangibili in memoria di Norma Cossetto e di tutte le vittime delle foibe”. “I simboli che ricordano vittime innocenti di violenza inaudita e ingiusta dovrebbero essere unanimemente riconosciuti, per questo mi aspetto che unanime sia la condanna per l’atto vile e vergognoso” è questo il commento del consigliere regionale Dino Basile. Condanna ferma anche da parte del sindaco di Lecce, Adriana Poli Bortone, gli assessori ed i consiglieri comunali di maggioranza “Quanto avvenuto – dicono – offende fortemente tutti i cittadini, leccesi e Istituzioni, che vogliono mantenere vivo il ricordo delle vittime delle persecuzione e della violenza. Collaboreremo – concludono – con gli investigatori perché gli eventuali responsabili vengano individuati e puniti.

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