BRINDISI – Le opposizioni di centro sinistra provano a far saltare nuovamente il banco. L’iniziativa questa volta è stata dell’ex candidato sindaco Roberto Fusco il quale ha chiesto ed ottenuto dagli altri consiglieri di opposizione di sottoscrivere una nota in cui si confermava la volontà di raccogliere le firme per mandare a casa l’esecutivo.
Ma stamattina a Palazzo di Città è stata protocollata una mozione di sfiducia che porta la firma di dodici consiglieri comunali di opposizione e del consigliere di maggioranza – pur se dissidente – Roberto Quarta.
Adesso sarà obbligatorio discuterla in consiglio comunale, anche se è bene precisare che per mandare a casa il sindaco e la sua giunta occorreranno diciassette firme al momento del voto della stessa mozione. Il che significherebbe che coloro che in maggioranza hanno il mal di pancia dovrebbero tramutarlo in un dissenso in piena regola, a tal punto da costringere gli elettori brindisini a tornare al voto.
Non sarà semplice, anche se chi contesta in maggioranza qualche sassolino dalla scarpa se lo è tolto. E’ il caso del coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia Cesare Mevoli il quale ribadisce la volontà di rimettere al centro la destra nella coalizione di governo e questo consiste nella riproposizione dell’ex vice sindaco Massimiliano Oggiano che per il partito di Giorgia Meloni deve tornare all’interno dell’Esecutivo. Circostanza, questa, respinta al mittente da Marchionna. La stessa risposta che il primo cittadino ha fornito anche ai Moderati i quali a loro volta vorrebbero il ritorno dell’ex assessore Luciano Loiacono.
Ecco, il clima all’interno della maggioranza al momento è questo. Si vive da separati in casa, ma sotto lo stesso tetto, anche perché sono tutti consapevoli del fatto che se si tornasse alle urne nessun risultato sarebbe scontato, sia per la vittoria della coalizione che per la rielezione di ciascun consigliere comunale. E intanto in consiglio comunale nessuno potrà sfuggire alla necessità di dire un si o un no.
