LECCE – A trascinare il Lecce a Parma sono stati Krstovic e Pierotti, senza nulla togliere agli altri. Il montenegrino ha segnato il primo gol. Splendida l’esecuzione con la sospensione in elevazione. E quel pallone calciato da Helgason che stava per essere inghiottito dalla difesa del Parma è diventato invece un pugnale che ha trafitto Suzuki. Settima rete del numero nove giallorosso, alla quarta di ritorno è stato già eguagliato il numero di reti della passata stagione. L’obbiettivo più immediato è adesso la doppia cifra. Un anno fa, proprio a fine gennaio, e contro il Genoa in trasferta, ritrovò il gol dopo tre mesi, dopo dopo dodici partite di digiuno. Il gol dell’altra sera a Parma ha un sapore diverso perché è servito per portare a casa una vittoria dopo due sconfitte di fila. Oltre al gol è stato il solito Krstovic: catalizzatore, lottatore, punto di riferimento per la squadra. Giampaolo gli ha creato le premesse per farlo stare quanto più possibile nella sua zona comfort. Sulla passerella del Tardini Krstovic con gli scarpini tacchettati ha indossato un doppio abito: quello di bomber e l’altro di assistman. Proprio la partita di andata contro il Parma alzò un polverone di polemiche per il pareggio arrivato pure a causa del suo egoismo. Contro i ducali, invece, ha dimostrato di essere altruista. E per ben due volte ha mandato in gol Pierotti. Due gol dell’argentino, prima doppietta italiana. Finalmente un allenatore che ha tolto completamente la cera al sudamericano. Ora Pierotti sgasa sulla fascia, ingaggia duelli, non solo in velocità, e vede la porta. Anche per l’argentino i numeri diventano interessanti: 4 gol e due assist. Già tre reti in questo girone di ritorno. Prima di Parma aveva bucato con una rasoiata l’Empoli già punito nella partita di andata. Giampaolo gli ha fatto riconquistare quella fiducia che aveva smarrito.
Il Lecce arrivato a Parma con il peggior attacco del campionato ha tuonato forte sopra il cielo del Tardini. È tutta la squadra che oggi si è autorivalutata grazie a Giampaolo. In tutti i suoi effettivi, mettendo da parte qualsiasi valutazione a prescindere. Un allenatore deve allenare i calciatori che ha a disposizione, aiutarli a crescere, e a sbagliare il meno possibile. Un altro calciatore rivalutato è Helgason. L’islandese era finito in soffitta, senza possibilità di utilizzo perché fuori lista. L’infortunio di Banda ha permesso di poterlo inserire nuovamente in gruppo. Le lezion i di Giampaolo lo stanno facendo crescere: da separato in casa e sicuro partente, ora Corvino e Trinchera hanno fatto valere l’opzione per il prolungamento del contratto. Il cambio in panchina è stato necessario, i risultati stanno dando ragione. E anche con una rosa più povera se si pensano agli infortuni di Gaspar e Banda, quelli più datati, e alle ricadute di Gallo e Berisha. Oggi Giampaolo attende gli ultimi colpi di mercato. Ultima possibilità di arricchire la rosa. Sul campo, comunque, penserà Giampaolo.