Un’infermiera in servizio presso il distretto socio-sanitario di Maglie ha perso il posto di lavoro per giusta causa dopo aver reiterato numerose assenze ingiustificate. La donna, già sospesa per cinque mesi dalla ASL di Lecce a seguito di un procedimento disciplinare, ha continuato a non presentarsi sul luogo di lavoro senza fornire alcuna motivazione valida. Il reiterarsi di tali comportamenti ha portato la direzione a disporre un nuovo procedimento disciplinare, culminato con il licenziamento, previsto per il prossimo 31 maggio.
L’infermiera, che vanta un’anzianità di servizio superiore ai dieci anni, ha ricevuto un preavviso di quattro mesi, come previsto dalla normativa vigente. Il licenziamento non è l’unico provvedimento nei suoi confronti. L’Ufficio Trattamento Economico del distretto socio-sanitario di Maglie ha avviato le procedure per il recupero delle somme indebitamente percepite dall’infermiera nei giorni in cui avrebbe dovuto essere in servizio ma era assente.
Le contestazioni riguardano in particolare le assenze ingiustificate dal 1° luglio al 4 settembre 2024 e dal 13 al 19 settembre dello stesso anno. Il fenomeno delle assenze ingiustificate si differenzia dal cosiddetto fenomeno dei “furbetti del cartellino”, in quanto non si tratta di dipendenti che timbrano il cartellino senza prestare effettivamente servizio, ma di lavoratori che decidono deliberatamente di non presentarsi al lavoro. La normativa prevede il licenziamento per assenza ingiustificata superiore a tre giorni, anche non consecutivi, nell’arco di due anni o per più di sette giorni negli ultimi dieci anni. Nel caso dell’infermiera di Maglie, il totale delle assenze nel 2024 supera abbondantemente il mese, rendendo inevitabile la risoluzione del contratto.
