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Taranto, nessuna certezza, regna il caos

TARANTO – Francavilla Fontana, domani, sarà il teatro di un duello tra due squadre che si aggrappano ai margini della sopravvivenza nel girone C della serie C. Il Taranto, prigioniero di mille incertezze, affronterà il Messina, una formazione che porta sul volto i segni di quattro sconfitte consecutive, ma conserva negli occhi la scintilla di chi non smette di lottare.
La Nuovarredo Arena accoglierà il match a porte chiuse, complice l’inagibilità dello stadio Iacovone, amplificando il senso di vuoto che sembra avvolgere i rossoblù. A guidare la squadra, almeno per ora, sarà Maurizio Bisignano, il cui tempo sulla panchina scorre come la sabbia di una clessidra, con una deroga che scade il 20 gennaio. Senza un nuovo allenatore, il rischio di sconfitte a tavolino è più che una minaccia: è una condanna annunciata.
Sul fronte avversario, il Messina affronta i suoi guai. Il tecnico Giacomo Modica è bloccato dall’influenza, lasciando il comando al vice Miranda e al collaboratore Vincenzo Modica. Le assenze non si fermano qui: Ortisi e Curtosi non saranno della partita, mentre sarà comnvocato il giovane Napolitano, portiere della Primavera. Il ritorno di Mamona, Re e Garofalo offre una, però, boccata d’ossigeno a una squadra che ha bisogno di punti per pensare alla salvezza.
Intanto, in casa Taranto, le nuvole si fanno sempre più scure. Il giovane Iervolino ha già fatto ritorno alla Salernitana, e Matera ha firmato per il Sorrento; il mercato in entrata è bloccato per il mancato rispetto delle scadenze di dicembre, e lo spogliatoio è scosso dai desideri di fuga di molti giocatori.
A peggiorare il quadro, si muove il fronte della proprietà, con trattative che sembrano un gioco di specchi. Il gruppo Apex, capitanato da Mark Campbell, propone un acquisto a costo zero, accollandosi solo i debiti. Dall’altra parte, c’è il gruppo Di Stefano. Ma il tempo non aspetta nessuno, e ogni giorno senza una decisione sembra avvicinare il Taranto all’abisso.
La retrocessione in Serie D, ormai pressoché certa, è solo il preludio a un destino più amaro: il fallimento. Si deve lottare per salvare il titolo sportivo.

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