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Il Taranto col Messina a porte chiuse a Francavilla Fontana

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TARANTO – Il Taranto Calcio vive uno dei momenti più difficili della sua storia, schiacciato da problemi che sembrano non lasciare vie d’uscita.

Sabato 11 gennaio, alle ore 15:00, per la 22ª giornata del Girone C di Serie C, i rossoblù sfideranno il Messina. La partita, che si disputerà alla Nuovarredo Arena di Francavilla Fontana a porte chiuse per l’inagibilità dello stadio Iacovone, ha tutta l’aria di un triste epilogo.

A peggiorare una situazione già disastrosa, è arrivata la stangata della Co.Vi.So.C., che ha bloccato il Taranto dalle operazioni di tesseramento a causa del mancato pagamento degli stipendi di settembre e ottobre 2024 e delle relative tasse. Un colpo durissimo: senza la possibilità di rinforzarsi, la squadra si ritrova con una rosa ridotta all’osso. Altri giocatori, dopo aver messo in mora la società, stanno già preparando i bagagli per lasciare la città.

La Co.Vi.So.C., ha concesso al Taranto una sola possibilità di revoca del blocco: saldare i debiti. Ma con le casse praticamente vuote, questa sembra una missione impossibile. Di conseguenza, la squadra potrebbe presto ridursi a uno scheletro, privo della forza e della linfa vitale necessarie per proseguire la stagione.

I reparti sono ridotti al minimo, e anche chi è rimasto in rosa non sa cosa aspettarsi dal futuro. Sul campo, sabato il Taranto affronterà il Messina, una formazione che ha perso le ultime quattro partite ma non ha ancora smesso di lottare per salvarsi. Sarà una sfida tra due squadre allo stremo: i siciliani, con poco da perdere, cercheranno di approfittare del momento di crisi degli ionici. La direzione è stata affidata a Liotta, della sezione di Castellammare di Stabia.

Sul piano societario, l’unica luce in fondo al tunnel è rappresentata dalla trattativa con il gruppo Apex, che potrebbe rilevare il club e salvarlo dal fallimento. Anche il gruppo guidato da Di Stefano ha mostrato interesse, ma ogni giorno che passa il Taranto si avvicina pericolosamente al punto di non ritorno: se la retrocessione in Serie D sembra ormai una certezza, bisogna evitare di sparire completamente dal panorama calcistico.

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