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Deposito Edison, autorizzazione senza via inoppugnabile

Sul piano politico, prosegue il dibattito sul progetto del deposito di Gas naturale liquefatto, proposto dalla società Edison, nel porto di Brindisi, in prossimità del varco di accesso a Costa Morena est, anche dopo che il Consiglio di Stato ha respinto l’appello presentato dal Consorzio per l’area di sviluppo industriale, Asi, di Brindisi contro l’autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale e la stessa società.
Chiuso il contenzioso con riferimento alla distanza minima di 30 metri fra lo il deposito e i binari dell’area portuale, dopo che i giudici hanno affermato la competenza esclusiva dell’Authority in materia, il confronto anche all’interno della coalizione di maggioranza a Palazzo di città riguarda l’assenza di Via. Non è stata prevista, infatti, la valutazione di impatto ambientale nel provvedimento di autorizzazione, rilasciato dopo la conferenza di servizi, in forma semplificata e in modalità asincrona, indetta nel contesto del procedimento in materia di impianti strategici, dai ministeri dell’Ambiente e della Sicurezza energetica e delle Infrastrutture e dei Trasporti ad agosto 2022.
Aspetto che pur estraneo nel thema decidendum davanti al Consiglio di Stato, è stato comunque preso in esame dai giudici amministrativi di secondo grado perché nell’ambito del terzo e ultimo motivo dell’appello presentato dall’Asi, il consorzio dopo aver prospettato critiche sulla competenza del Tar Lazio ha sostenuto che nell’iter di autorizzazione mancava la procedura
di Via che, secondo l’autorità portuale e la stessa società Edison, è inammissibile.
Nella sentenza del Consiglio di Stato si legge che il motivo relativo alla mancanza della valutazione di impatto doveva essere fatto valere nel ricorso contro il provvedimento di autorizzazione che nel frattempo è diventato inoppugnabile.
L’autorizzazione unica all’impianto è stata impugnata dal Comune di Brindisi con ricorso proposto davanti al Tar di Lecce, ma i giudici di primo grado hanno declinato la propria competenza e in seguito il ricorso non è stato riassunto. Di conseguenza, ha fatto rilevare il Consiglio di Stato, lo stesso provvedimento non è piu’ impugnabile.

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