Processo immediato, saltando il passaggio dell’udienza preliminare, nei confronti di sei brindisini, tratti in arresto l’11 ottobre e il 7 novembre 2024, con l’accusa di tentata estorsione ai danni di un imprenditore vincitore dell’appalto, aggiudicato dalla Provincia di Brindisi, per il rifacimento dell’asfalto di un tratto di una strada.
I sei, secondo quanto contestato dalla pm della Dda di Lecce Carmen Ruggiero, avrebbero preteso 200mila euro, somma pari al 20 per cento del valore dell’appalto, poi ridotta a 50mila euro.
L’aggravante del metodo mafioso, è stata contestata nei confronti di Lucio Annis, 54 anni, di San Pietro Vernotico; Tobia Parisi 43 anni, e Francesco Sisto, 51 anni, entrambi di Mesagne ma domiciliati a Brindisi, tutti e tre arrestati in prima battuta e già condannati in via definitita per aver fatto parte della Sacra corona unita, perché – stanto a quanto si legge nel capo di imputazione – si sarebbero avvalsi “della forza intimidatoria derivante alla loro caratura criminale, conseguente al vincolo associativo di stampo mafioso, essendo la loro partecitazione nota al territorio di riferimento e all’imprenditore che versava in una condizione di assoggettamento”.
Il titolare della ditta, dopo l’iniziale promessa di pagamento per paura di ripercussioni sulla sua famiglia, ha presentato denuncia in questura, riferendo di essere stato contattato la prima volta il 12 settembre dello scorso anno. Dalla denuncia sono partite le indagini svolte dagli agenti della Squadra Mobile di Brindisi, sia tramite intercettazioni, telefoniche, telematiche e ambientali, che con servizi di osservazione, durante sono stati realizzati foto e video degli incontri.
Arrestato a ottobre anche Salvatore Esposito, 44 anni, di San Pancrazio Salentino che, secondo l’accusa, avrebbe agito facendo da tramite con l’imprenditore. Avrebbero preso parte alla richiesta estorsiva anche Massimo Magli, 48 anni di San Pietro Vernotico, e Andrea Cava, 37, orginario di Manduria ma residente a Erchie, entrambi arrestati a distanza di poco meno di un mese dagli altri quattro.
Per tutti e sei, la gip del tribunale di Lecce, Tea Verderosa, ha disposto la comparizione per la prima udienza del processo, il prossimo 3 marzo.
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