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Neonato morto in culla termica, ipotesi blackout e malfunzionamento

Emergono nuovi particolari sulla morte del neonato trovato senza vita nella culla termica della chiesa di San Giovanni Battista, nel quartiere Poggiofranco di Bari. Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti, un possibile guasto al sistema di riscaldamento, forse causato dai blackout che hanno interessato la zona una settimana prima del tragico evento.
Don Marco Simone, attualmente in servizio nella parrocchia, ha ricordato che il quartiere aveva subito un’interruzione di corrente: “L’Enel è intervenuta, ma ci avevano avvisato che sarebbero tornati per completare i lavori. Purtroppo, credo che le basse temperature possano aver contribuito alla morte del piccolo”. I testimoni hanno riferito che la culla era fredda al momento del ritrovamento.
A destare preoccupazione è anche il mancato funzionamento del sistema di allarme collegato alla culla, progettato per avvisare il parroco in caso di utilizzo. Don Antonio Ruccia, parroco della chiesa, ha dichiarato di non aver ricevuto alcuna notifica sul cellulare.
La culla termica e il vano in cui è custodita rimangono sotto sequestro per permettere ulteriori analisi tecniche, mentre l’autopsia sul corpicino del bambino, inizialmente prevista per la giornata di venerdì, è stata rinviata. Sarà condotta dal medico legale Biagio Solarino e dovrà chiarire le cause esatte della morte, accertando se l’ipotermia sia stata determinante.
Gli inquirenti stanno inoltre raccogliendo campioni di DNA per risalire all’identità dei genitori del neonato, la cui provenienza rimane ancora un mistero.

 

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