BRINDISI – La costa nord della città di Brindisi appare purtroppo un esempio lampante di degrado ed è anche la più convincente testimonianza delle scarse attenzioni che vengono rivolte ad un tratto così importante del territorio brindisino.
Parliamo di una condizione di degrado che non fra ben sperare per il futuro. Rifiuti, illuminazione insufficiente, ma soprattutto i danni provocati dal crollo della falesia che rischiano di rendere totalmente impraticabile la strada litoranea che in un tratto, come è noto, è addirittura crollata, tanto da costringere auto e pullman ad attraversarla a senso unico alternato.
Purtroppo l’intervento di ripristino è stato più volte promesso, ma mai realizzato e questo costituisce un grave limite, sia per lo sviluppo del turismo che per la sicurezza delle migliaia di brindisini che nella zona a nord della città hanno le proprie case estive.
Certo, la falesia rappresenta un problema gravissimo comune a molte località italiane. Ma a Brindisi il fenomeno dell’erosione è sempre più evidente, a tal punto da aver vanificato anche gli effetti di un primo intervento – costato circa tre milioni di euro – con cui si sarebbero dovuti mettere al riparo dalla forza del mare alcuni fra i tratti più pericolosi. E invece è un disastro a cui non si riesce a porre un freno, tanto più perché manca una politica di interventi da parte della Regione Puglia, con la conseguente dotazione finanziaria.
Ed è davvero inammissibile che si continui ad attendere per investire proprio sulla falesia i 16 milioni di euro stanziati con il Contratto Istituzionale di Sviluppo, fermi ancora nelle casse dello Stato per difficoltà nel completamento della progettazione dell’intervento e per la individuazione dell’impresa esecutrice.
Il fatto grave è che l’inverno sta trascorrendo velocemente e quindi si arriverà alla prossima stagione estiva con i problemi di sempre e con tanti disagi per residenti e turisti.
