LECCE – Di là luci e bellezza, di qua abbandono e degrado. Due facce della stessa medaglia. Eppure siamo nella stessa città, a Lecce, ma la situazione cambia diametralmente nel giro di un centinaio di metri, o giù di lì.
Come il giorno e la notte. Ai lustrini e alle vie dello shopping leccese si contrappone il grigiore delle case popolari. Dimenticate da tutti al di là dei colori dell’amministrazione di turno.
C’è chi vede e fa finta di non vedere. Basta dare un’’occhiata tra via Ribezzo e via Panareo per accorgersi dello scenario. Qui l’asfalto è stato divorato dal tempo che trascorre inesorabilmente. Riuscire a evitare di non inciampare diventa un’impresa tra buche e crepe che si aprono sulla lingua nera delle stradine – dove si parcheggia a pagamento, per giunta – interrotte solo da enormi blocchi di cemento che di barocco non hanno nulla ma rappresentano un pericolo costante.
L’erba cresce rigogliosa qua e là. In questo caso nessuno invidia quella del vicino. E i muri perimetrali delle palazzine trasudano sporcizia e non curanza. Su uno di questo compare ancora la scritta Jurlano Via, che risale a una quarantina di anni fa. Qualcuno dovrebbe cancellarla immediatamente per non offuscare la memoria del presidente del Lecce che ha scritto la storia del calcio in questa città. Insomma, c’è ben poco da stare allegri e da salvare in questa enclave collocata in pieno centro. Eppure basterebbe un po’ di cura e un minimo di attenzione per dare dignità a questa zona di Lecce e ai suoi abitanti, vittime dell’incuria e del silenzio. Cittadini invisibili che meritano rispetto.
