OTRANTO/LEUCA – Il parere propedeutico nell’ambito del procedimento per il rilascio della Valutazione di Impatto Ambientale protocollato in Regione il 6 dicembre scorso si traduce in un via libera alla prosecuzione dell’iter autorizzativo del mega impianto eolico offshore proposto dalla multinazionale Odra Energia nello specchio d’acqua prospiciente la costa di Santa Cesarea, Otranto, Castro, Andrano, Tricase, Alessano e Castrignano del Capo. Senza dimenticare poi le opere di connessione a terra alla rete eltettrica nazionale. Un lascia passare, va detto, in barba al dissenso più volte rimarcato dal territorio, che ha chiesto di essere ascoltato e di poter dire la propria sull’opera. Confronto decantato dalla multinazionale ma di cui, nei fatti, non vi è traccia.
“La Regione getta la maschera: mentre si proclama contro le rinnovabili selvagge, di fatto spiana la strada a quelle 73 pale eoliche di 315 metri a soli 14 chilometri dalla costa – torna a tuonare il consigliere regionale, Paolo Pagliaro – l’atto del sei dicembre rilasciato dall’Assessorato allo sviluppo economico a guida Delli Noci è un tradimento agli impegni assunti a difesa del territorio. Siamo indignati ma non stupiti da questo inchinarsi alle multinazionali dell’energia, che trapelava già nel disegno di legge sulle aree idonee, non a caso bloccato nel suo iter nelle Commissioni referenti – continua Pagliaro – vorremmo sapere cosa ne pensa l’assessora all’ambiente Triggiani, di questa VIA al progetto Odra. L’ex assessora Maraschio aveva avuto il coraggio di schiararsi al nostro fianco contro questo scempio, partecipando anche ad uno dei sit-in che abbiamo organizzato a Porto Miggiano e dichiarando che l’impianto Odra confligge con la pianificazione regionale. E allora perché la Regione ha cambiato idea, nonostante il nuovo piano presentato dalla società sia quasi identico al precedente? Sono state ridotte le pale, da 90 a 73, ma sono state alzate da 275 a 315 metri. È un piano che abbiamo combattuto con tutte le forze insieme a 72 Consigli comunali che hanno deliberato contro, all’assemblea dei sindaci della Provincia di Lecce, alle associazioni ambientaliste, alle Proloco e ai cittadini.
Perché la Regione contravviene alle sue stesse linee guida per la gestione dello spazio marittimo, tracciate nella delibera inviata al Ministero dell’Ambiente? Aveva detto sì agli impianti offshore, ma nelle aree portuali già utilizzate a fini industriali e in alto mare, senza alcun impatto visivo sulla litoranea. Invece il progetto Odra andrà ad invadere uno specchio di mare di altissimo pregio naturalistico e «uno dei punti più sensibili del Mediterraneo dal punto di vista storico, culturale e archeologico» come rimarcato dal professore emerito Francesco D’Andria. Questo va contro la sentenza della Corte Costituzionale del febbraio scorso, che ha stabilito la legittimità della nostra legge sul fermo pesca dei ricci di mare, stabilendo che gli spazi prospicienti la costa non sono di esclusiva competenza dello Stato.
È miope parlare di un progetto utile per il territorio facendo leva sui posti di lavoro, perché un mostro del genere sfregerà la costa e ne ridurrà l’appeal turistico, causando la perdita di posti di lavoro nel settore trainante per l’economia salentina. Una cosa non esclude l’altra, invec, se solo si programmasse con intelligenza e rispetto del territorio. Basterebbe spostare la localizzazione dell’impianto eolico e delle relative opere a terra in aree prive di vincoli e tutele. Altrimenti si crea un grave precedente.
La realizzazione di opere strategiche per il Paese non può comportare un sacrificio così grande per la nostra terra e il nostro mare -conclude il consigliere- Permettere che l’interesse economico prevalga sulla salvaguardia di ecosistemi unici e della qualità di vita delle comunità locali sarebbe un grave errore, incompatibile con i principi di sostenibilità e giustizia sociale professati a parole ma smentiti dai fatti. Per questo la nostra battaglia contro il mostro di Odra di fronte alle nostre coste non si ferma – preannuncia Pagliaro – nonostante la Regione sia passata – o forse sia sempre stata – dalla parte dell’invasore”.
IL BOTTA E RISPOSTA
Sulla questione Odra nasce un botta e risposta tra il consigliere regionale Paolo Pagliaro e l’assessore allo Sviluppo Economico Alessandro Delli Noci. Quest’ultimo replica all’accusa mossa dal consigliere: “Per chiarezza -dice- ci tengo a specificare che il parere reso dalla Sezione Transizione Energetica è un contributo istruttorio che afferisce al procedimento di VIA del Governo centrale, reso tecnicamente dalla Sezione e che confluisce, insieme ad altri, nel provvedimento finale.
Si tratta di un mero contributo tecnico-istruttorio del dirigente della struttura, non vincolante e che non riporta alcun segno di favore o non favore all’iniziativa, ma evidenzia la necessità di contemperare, nella fase progettuale, idonee misure di compensazione per il territorio e per lo sviluppo di una filiera locale per l’approvvigionamento di risorse umane e materiali.
Questo rilievo di tipo tecnico, se non puntualizzato in alcun contributo tecnico o parere, avrebbe al contrario potuto consentire al MASE (unico soggetto titolare della competenza al rilascio del titolo finale) di leggere un assenso incondizionato all’iniziativa.
In questo modo, il dirigente ha sollevato eccezioni in linea tecnica, avendone facoltà in linea procedimentale.Quello che come Regione Puglia possiamo fare e stiamo facendo – conclude – è vigilare e fare in modo che i territori su cui il Governo centrale deciderà di installare impianti a fonti rinnovabili ricevano le giuste compensazioni economiche per le comunità. Invito infine il consigliere Pagliaro a leggere con attenzione i documenti ma soprattutto chiedo che non strumentalizzi ogni piccola o grande informazione per le sue finalità elettorali”.
Non tarda ad arrivare la replica del consigliere Pagliaro: “L’assessore Delli Noci, evidentemente punto nel vivo, replica in maniera scomposta alle nostre fondate osservazioni sul parere rilasciato dalla sezione Transizione energetica del suo Assessorato. Visto che sale in cattedra gli chiediamo come mai una sezione del suo Assessorato rilasci un parere, quando invece di norma, nel procedimento di VIA nazionale, il parere viene espresso unicamente dalla Regione, dalla Giunta o dal presidente, o dall’assessore all’Ambiente che ha competenza in materia di valutazione ambientale. Questo parere vale solo per l’Assessorato di Delli Noci o è condiviso dal presidente Emiliano e dall’assessora Triggiani? -incalza- Quanto alle trite accuse di strumentalizzazione a fini elettorali, le rimandiamo al mittente. Ci occupiamo di questi temi e della difesa del Salento da quando l’assessore aveva i calzoni corti, e siamo in battaglia ogni giorno È lui che fa campagna elettorale con i sistemi del potere, quindi la smetta di lanciare frecciatine e dica piuttosto, una volta per tutte, se è contrario o favorevole all’impianto offshore di Odra”.