NAPOLI / MAGLIE – Un coro unanime di commenti social la ricorda come una “ragazza tutta sorriso”, un’anima gentile in grado di lasciare il segno nelle vite che incrociavano la sua.
Emanuela Chirilli venerdì sera a Napoli ha cercato di scappare dal b&b in cui stava pernottando, nella centralissima Piazza Municipio, quando nel cuore della notte un incendio l’ha buttata giù dal letto. 28 anni, originaria di Maglie ma da qualche tempo residente a Lecce, aveva raggiunto Napoli forse – ha spiegato il fratello – per partecipare ad una festa in compagnia di alcuni amici. Certo è, stando alle ultime risultanze investigative, che la sua corsa verso la via d’uscita non è bastata a strapparla al tragico destino.
I genitori e i fratelli non si danno pace: Emanuela, stando alle prime ipotesi degli inquirenti, sarebbe morta per un cortocircuito partito dalla sauna della struttura ricettiva. Un b&b che, stando a quanto appreso dai familiari, avrebbe già avuto problemi in termini di sicurezza, come dimostrato anche da una recensione che pure ha fatto discutere: una cliente che cinque mesi fa ha raccontato in rete di aver preso la scossa mentre faceva la doccia.
Il conferimento per effettuare l’autopsia sul corpo di Emanuela è atteso per inizio settimana. Intanto per far luce sulla tragedia sono state aperte due inchieste.
Omicidio colposo è l’ipotesi di reato, al momento contro ignoti, nel fascicolo penale aperto dalla Procura napoletana.
C’è poi l’indagine amministrativa per comprendere cosa tecnicamente abbia innescato il cortocircuito non lasciando scampo alla giovane. L’obiettivo è quello di verificare se la normativa di sicurezza sia stata rispettata in toto.
Al vaglio anche le immagini delle telecamere di videosorveglianza e alcune testimonianze. “Vogliamo la verità” resta intanto l’appello disperato della famiglia.
