LECCE – Prima la conoscenza sui social, poi la frequentazione e, infine, l’incubo.
Un sottufficiale della Marina in servizio a Taranto ha denunciato una coppia per atti persecutori e adesso i due, lei 44enne del Gallipolino e lui 53enne del Capo di Leuca, sono indagati per atti persecutori.
Tutto ha inizio negli ultimi mesi del 2023. Il sottufficiale e la donna si conoscono in rete e iniziano a vedersi e frequentarsi. Ad un certo punto il militare, infastidito da alcuni atteggiamenti della donna, sceglie di interrompere la conoscenza. Ma lei non ci sta.
Scrive ai genitori e alla sorella di lui alla quale invia anche un mazzo di fiori, contatta la gran parte dei suoi amici e conoscenti che a loro volta (ignari di tutto) si ritrovano a farsi portavoce insistenti delle sue suppliche, contatta il medico di base dell’uomo per cercare di risalire al suo indirizzo di casa, chiama un prete e lo prega di mettersi in contatto con il militare per fargli cambiare idea (cosa che di fatto il parroco, anche lui ignaro, procederà a fare). Un giorno fa recapitare la cena all’Ufficio del militare costringendolo così a render conto di questa storia anche ai suoi colleghi. E poi ancora tramite numeri sempre diversi lo tempesta di messaggi in cui lo accusa, tra le altre cose, anche di violenza sessuale.
È tutto riportato nella denuncia che il sottufficiale ha sporto nel febbraio scorso, assistito dall’avvocato Fabrizio Ruggeri. Oltre alla donna, difesa dall’avvocato Francesco Bellocchio, è indagato anche quello che all’epoca dei fatti era il suo compagno, difeso dall’avvocato Raffaele Colluto. Il suo assistito – fa sapere quest’ultimo – ha sempre negato ogni addebito ed è cero di poter dimostrare la sua estraneità ai fatti.
Il sostituto procuratore Maria Grazia Anastasia ha intanto disposto accertamenti tecnici sui dispositivi elettronici in uso alla coppia indagata. L’incarico è stato conferito al consulente Maurizio Ingrosso.