Chiesto il rinvio a giudizio per Mario Lerario e Antonio Mercurio, ex capo ed ex funzionario della Protezione civile regionale. Secondo la Procura di Bari avrebbero truccato l’appalto per l’ospedale Covid nella Fiera del Levante falsificando gli atti, in modo da far lievitare il costo dell’opera da 9,5 a oltre 23 milioni. Richiesta di rinvio a giudizio anche per altre sei persone che rispondono a vario titolo di turbativa, abuso d’ufficio, peculato e corruzione. Si tratta degli imprenditori Sigismondo Zema, Francesco Girardi, Domenico Tancredi, Alessandro Goffredo Nuzzo, Vito Vincenzo Leo, Vito De Mitri. L’udienza preliminare è fissata per il 12 marzo.
L’ex capo della Protezione civile Lerario e l’ingegner Mercurio avrebbero pilotato l’appalto inserendo nella lettera d’invito trasmessa a sei ditte un algoritmo per calcolare il punteggio da attribuire all’offerta economica. Tutto questo per azzerare il peso dell’elemento prezzo e dei ribassi nella formazione della graduatoria di gara.
Chiesta invece l’archiviazione per il medico Felice Spaccavento e l’imprenditore Andrea Barili. Il primo, componente insieme a Lerario e Mercurio del seggio di gara che ha aggiudicato l’appalto dell’ospedale Covid alla Cobar di Altamura (estranea alle indagini), era accusato di concorso in falso e turbativa d’asta aggravati. Mentre Barili era accusato di aver concorso a truccare l’affidamento della fornitura delle cucine della nuova sede del Consiglio regionale, aggiudicato all’imprenditore barese Sigismondo Zema.