LECCE – Venerdì scorso il primo ritrovamento di ossa clandestine, in un sacco, a soli 30 centimetri sottoterra, durante le ordinarie operazioni di esumazione che ogni 10 anni si svolgono nel cimitero di Lecce.
Questo giovedì mattina, durante un’altra esumazione, il secondo ritrovamento: ancora una volta ossa sulla cui paternità non c’è alcuna certezza dacchè questi resti – così come gli altri – non risultano registrati da nessuna parte. Tradotto: lì dove sono stati ritrovati non dovevano esserci. In quest’ultimo caso, sempre ad una profondità di circa 30 centimentri, sono stati ritrovati anche i probabili resti di una bara, verosimilmente consumata dalle intemperie e di cui resta in realtà ben poco, essendo stata sepolta così in superficie.
Sull’accaduto, ancora una volta, è stata allertata la Polizia: sul posto è sopraggiunta la Scientifica che ha delimitato l’area per avviare gli accertamenti del caso.
Dopo il sequestro disposto dal pubblico ministero di turno, anche queste ossa saranno vagliate dal medico legale.
Le indagini dovranno accertare se si tratta di una sepoltura clandestina oppure di resti provenienti da altre esumazioni e finite al posto sbagliato per un pasticcio.
Il mistero, intanto, si infittisce.