La pistola comprata a Taranto, dallo stesso ragazzo dal quale acquistava droga, due anni e mezzo prima dell’omicidio di Paolo Stasi, ucciso con due colpi il pomeriggio del 9 novembre 2022, davanti al portone dell’abitazione in via Occhi Bianchi, a Francavilla Fontana, in cui viveva con la famiglia. Pistola ad oggi non trovata, acquistata quando aveva 16 anni, per difendersi.
Luigi Borracino, condannato a 20 anni dal tribunale per i minorenni di Lecce, per aver sparato a Stasi e per lo spaccio di droga, sarà ascoltato dalla Corte d’Assise di Brindisi anche sugli aspetti ritenuti ancora poco relativi all’arma. Il ragazzo che, all’epoca dell’omicidio non aveva ancora raggiunto la maggiore età, sarà sentito il 21 gennaio partendo dalle dichiarazioni fatte ai pm Giuseppe De Nozza della procura di Brindisi, al procuratore dei minorenni Simona Filoni e al sostituto Paola Guglielmi, il 2 ottobre 2023, in carcere.
L’esame di Borracino è stato ammesso dai giudici togati e popolari che dovranno pronunciarsi sulla posizione di Cristian Candita, accusato di concorso nell’omicidio, per aver accompagnato in auto Borracino nei pressi dell’abitazione di Stasi e per avergli garantito la via di fuga. Il collegio dovrà valutare anche la posizione di altri sei imputati, tra i quali figura la madre del 19enne ucciso, tutti rinviati a giudizio per spaccio di droga.
Parlando della pistola, Borracino in occasione di quell’interrogatorio, ha detto di averla pagata 200 euro, di averla nascosta nel contatore che si trovava nei pressi della sua abitazione in campagna, di non averla mai usata prima di quel 9 novembre 2022 e di averla buttata in un bidone dell’immondizia, il giorno successivo mentre andava al lavoro, sulla strada che collega San Marzano a Francavilla Fontana, nei pressi dell’incrocio per Carosino. Ha detto di essersene disfatto dopo aver saputo che Paolo Stasi era morto.
