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Inchiesta dossieraggi: fuori dalla DIA i militari “infedeli” Inchiesta dossieraggi: fuori dalla DIA i militari “infedeli”

LECCE – Finita nell’occhio del ciclone per effetto dell’inchiesta su spionaggio e dossieraggio, scattano i primi provvedimenti nella direzione investigativa antimafia a Lecce. Sospeso, su decisione della direzione, il maresciallo della guardia di finanza in servizio nella Dia Giuliano Schiano e trasferito il sottoufficiale dei Carabinieri indagato a piede libero e accusato di aver contribuito all’affare illecito.

Il primo era stato già interdetto per sei mesi per effetto di un provvedimento interdittivo firmato dal gip di Milano.

L’accusa mossa dagli inquirenti è che i due militari infedeli abbiano effettuato accessi illeciti nel server per estrapolare dati riservati di imprenditori, politici, personaggi pubblici, per poi passare tutto alla società Equilize che li avrebbe assoldati a tal fine

Secondo gli inquirenti nella Direzione Investigativa Antimafia leccese i due, però, non avrebbero agito da soli. Nella Dia avrebbe militato “una squadra infedele” si legge nell’ultima informativa depositata. E ciò significa che altri provvedimenti potrebbero arrivare anche nelle prossime ore.

Lunedì, intanto, i militari del Ros di Lecce hanno eseguito un decreto di perquisizione e sequestro negli uffici della direzione: la postazione del maresciallo Schiano è stata scandagliata fino in fondo: i contenuti di faldoni, dispositivi elettronici e pen drive saranno oggetto di copia forense. Parola d’ordine: scavare fino in fondo. Per gli inquirenti un atto dovuto considerato che le presunte attività illecite del maresciallo infedele sarebbero passate inosservate per troppo tempo e il militare si sarebbe avvalso della complicità di più persone, i cui nomi emergono dalle intercettazioni di conversazione intercorse tra gli altri soggetti coinvolti nell’inchiesta.

 

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