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Miccoli torna a Palermo, il perdono di Maria Falcone

Fabrizio Miccoli è tornato a Palermo. Due giorni all’insegna della riconciliazione e dell’abbraccio con i tifosi. C’è stato prima l’incontro con la Maria Falcone, la sorella del magistrato assassinato nella strage di Capaci il 23 maggio del 1992. Accompagnato dall’avvocato Antonio Savoia, Miccoli ha visitato la Fondazione Giovanni Falcone. Un incontro che ricuce una ferita.

Il calciatore era stato condannato con l’accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso. E nel corso delle indagini era stata intercettata una conversazione, nella quale aveva offeso la memoria di Falcone. Con la giustizia il conto è stato saldato. Ma Miccoli ha più volte detto di essersi pentito per quelle parole chiedendo perdono. E finalmente c’è stato l’incontro con la sorella del giudice Falcone: “Da tempo mi sollecitava un incontro per chiedere direttamente perdono – ha raccontato Maria Falcone – e mi è sembrato giusto ascoltarlo. Ho visto una persona provata, che ha pagato il suo debito con la giustizia. Mi ha detto che teneva tanto a questo nostro incontro, per i suoi figli. E gli ho dato il mio perdono. Confido che continuerà a impegnarsi per i nostri giovani, portando avanti dei valori veri”.

Poi l’abbraccio con i tifosi e i cori. Per lui striscioni in curva nord allo stadio Barbera, nel corso della partita fra Palermo e Cittadella. Il primo: “Sei la storia che nessuno potrà mai cancellare” e poi ce n’era un altro dedicato al numero 10 “Eterno Capitano”. L’abbraccio con cori da stadio.

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