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C’è il bando per l’affidamento. Pagliaro: “luce per il rilancio del complesso”

SANTA CESAREA – Finalmente c’è il bando, atteso da anni, per l’affidamento in gestione delle Terme di Santa Cesarea. Il Comune l’ha pubblicato il 28 ottobre. Prevede che un soggetto privato, previa acquisizione delle quote societarie della Regione che detiene il 50,49% delle azioni, gestisca il complesso termale per un periodo di 60 anni, a fronte del versamento di 10 milioni di euro, pari al valore della partecipazione della Regione. Di questi, 4,2 milioni andranno versati al momento dell’aggiudicazione, mentre i restanti 5,8 milioni in 20 rate semestrali da 290mila euro.
In merito al bando, il consigliere regionale Paolo Pagliaro, insieme a Claudio Mangia, consigliere comunale del Movimento Regione Salento di Santa Cesarea Terme, al coordinatore cittadino Sergio De Notarpietro e all’intero direttivo MRS si Santa Cesarea, parlano di “luce per il futuro delle Terme di Santa Cesarea, patrimonio dell’intero Salento di cui da sempre sollecitiamo la riqualificazione e il rilancio”. “Ci auguriamo che la privatizzazione possa garantire una svolta nella gestione del complesso termale, gravato da mutui ipotecari per milioni di euro sui beni e in gravi difficoltà finanziarie. Da sempre ci battiamo perché sia data la giusta attenzione a questo bene svilito nel suo immenso valore. Ma per far questo, come abbiamo sempre ribadito, serve un soggetto serio e competente che sia in grado di concepire e attuare un poderoso piano industriale di rilancio, capace di mettere a frutto l’enorme potenziale delle acque termali di Santa Cesarea nei settori benessere e beauty, oltre a quello terapeutico”. Il consigliere Pagliaro e il Movimento Regione Salento di Santa Cesarea esprimono apprezzamento per la precisazione contenuta nel bando: ossia che il complesso termale dovrà essere acquisito nella sua interezza, senza divisione in lotti. Il che scongiurerebbe l’ipotesi spacchettamento e darebbe invece il via al rilancio complessivo di tutti i beni: il nuovo centro termale, il cosiddetto Mammoccione, mai entrato in funzione e in stato di abbandono e degrado; le concessioni per lo sfruttamento delle sorgenti di acque termali, le concessioni demaniali marittime, il convenzionamento con l’Asl Lecce per l’erogazione di prestazioni termali per la cura di alcune patologie, gli alberghi e altri immobili ad uso commerciale e ufficio, i terreni, impianti, macchinari, attrezzature. Tutto quanto è connesso con l’esercizio dell’attività della società Terme.
Ci auguriamo che giungano presto manifestazioni d’interesse e che si individui il gestore privato in gradi di traghettare le Terme di Santa Cesarea verso la rinascita che auspichiamo da sempre, a beneficio di un autentico diamante della nostra terra, finora svalutato e mortificato”, sottolineano il presidente Pagliaro e il Movimento Regione Salento.

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