LECCE – L’aumento delle indennità diventa terreno fertile per la polemica. Il sindacato Flc Cgil richiama il Consiglio d’amministrazione di UniSalento e chiede che si valuti con estrema attenzione e lungimiranza l’impatto che l’aumento delle indennità potrebbe determinare sulla funzionalità dell’Ateneo. La richiesta è chiara. Non si approvi la proposta del Senato accademico. Un appello alla serietà del Consiglio di amministrazione dunque affinché valuti le conseguenze di una scelta – l’aumento dei compensi a rettore, prorettore, membri del Cda e del Senato Accademico e revisori dei conti – che alla luce dei nuovi tagli del Fondo di finanziamento ordinario rischia di compromettere la gestione dell’Università. Lo scorso 1° ottobre il Senato Accademico ha deliberato una proposta che prevede un aumento esorbitante dei compensi cui si aggiunge un incremento delle indennità di carica per tutti i centri di spesa, la previsione di un’indennità per i consiglieri di amministrazione e il raddoppio dei gettoni di presenza dei componenti il Senato accademico. Il tutto con effetto retroattivo a partire dal 1° gennaio scorso. Il sindacato stima in circa 400mila euro il costo dell’operazione, ossia la maggior spesa annuale che dovrà sopportare il bilancio di UniSalento a partire da quest’anno. Flc fa presente che le risorse a copertura dei maggiori compensi vanno garantite con la corrispondente riduzione strutturale delle spese di funzionamento. Flc si chiede se il parere sulla sostenibilità economico-finanziaria espresso dal Senato abbia valutato il carattere strutturale del provvedimento, anche perché ad agosto il Ministero ha rivisto la ripartizione del Ffo assegnando a UniSalento 3,5 milioni di euro in meno per il solo 2024. Un taglio che pone l’Università davanti al rischio concreto di non riuscire a garantire gli stipendi del personale che è stato assunto o che ha beneficiato di una progressione di carriera grazie ai Piani straordinari di finanziamento. Anche perché era previsto un incremento crescente del Fondo dal 2022 fino al 2026, ma già nel 2024 si assiste – conclude il sindacato – a un’inversione di rotta.
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Mario Vecchio
Mario Vecchio, giornalista e conduttore tg.
Iscritto all'albo dei giornalisti di Puglia dal 2007