È stata ritrovata in un locale di Bitonto, la pistola con cui – la notte tra il 21 e il 22 settembre – il ventunenne Michele Lavopa avrebbe ucciso Antonella Lopez di 19 anni, in un locale di Molfetta. Il ritrovamento è stato possibile grazie alla collaborazione di un diciassettenne amico di Lavopa, che è indagato per favoreggiamento perché lo avrebbe aiutato a nascondere l’arma.
Insieme ai suoi amici, Michele Lavopa avrebbe avuto liti precedenti con il gruppo rivale capeggiato da Eugenio Palermiti, appartenente a una famiglia mafiosa nota a Bari per essere attiva soprattutto nel quartiere Japigia. Lo ha riferito lui stesso agli inquirenti, che l’hanno sottoposto a fermo. Il giovane ha raccontato di aver notato la presenza nel locale notturno del gruppo capeggiato da Eugenio Palermiti, nipote dell’omonimo boss, detenuto in carcere. Erano vicini al posto in cui si trovava lui e la sua comitiva. Per questo, avendo già avuto precedenti tensioni, per non essere infastiditi, lui e i suoi amici avrebbero deciso di spostarsi in un’altra area del locale. Ma, sempre secondo quanto dichiarato, avrebbero subito offese e minacce dalla comitiva di Palermiti. Quest’ultimo, secondo Lavopa, nel corso della lite avrebbe tentato di estrarre un’arma e così lui avrebbe reagito sparando con la sua pistola e uccidendo la ragazza, Antonella Lopez, amica di Palermiti, forse legata a quest’ultimo da una relazione sentimentale. Quindi Lavopa ha riferito di essere fuggito a piedi dal locale. Ad accompagnarlo a Bari, precisamente al quartiere San Paolo, sarebbero state alcune ragazze della sua comitiva. Quindi con l’auto di un suo amico, insieme a quest’ultimo e ad un altro già presente in discoteca, sarebbe andato nelle campagne di Bitonto dove avrebbero nascosto l’arma del delitto. Poi avrebbe fatto rientro a casa e si sarebbe disfatto degli indumenti indossati in discoteca.
Lavopa è accusato anche del tentato omicidio dello stesso Palermiti e di altri tre ragazzi, tutti feriti in modo non grave. Sono stati sei i colpi esplosi.