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Aree idonee per nuovi impianti da fonti rinnovabili: “Regione attui decreto ministeriale”

Attuare quanto disposto dal decreto ministeriale del 21 giugno scorso, per individuare superfici e aree idonee dove installare impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili: è l’impegno chiesto alla Giunta Emiliano con una mozione presentata dal consigliere regionale Paolo Pagliaro. Il decreto, emanato dal Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, di concerto con i Ministeri di Cultura e Agricoltura, dà mandato alle Regioni e alle Province autonome perché rispettino l’obiettivo nazionale al 2030 di una potenza aggiuntiva di 80 GigaWatt da fonti rinnovabili, rispetto a quella fissata al 31 dicembre 2020. Potenza necessaria per raggiungere gli obiettivi previsti nel Pniec, il Piano nazionale integrato per l’energia e il clima.
In Puglia non esiste un catasto pubblico degli impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili, ma sappiamo che la nostra regione è seconda in Italia per potenza installata di eolico industriale: oltre 16mila impianti nel 2023 rispetto ai 7mila del 2022, per una superficie che è un quarto di quella complessiva italiana. Per quanto riguarda l’eolico off-shore, il Pniec fissa a 2,1 GigaWatt di potenza l’obiettivo di decarbonizzazione al 2030. Ma, fra il 2021 e il 2024, le istanze per impianti eolici off-shore lungo le coste pugliesi raggiungono una potenza complessiva di circa 27,5 GW, pari a oltre dieci volte l’obiettivo nazionale. Dal capo di Leuca al Gargano si prospetta una vera e propria catena ininterrotta di centrali del vento galleggianti, che andrebbero ad impattare fortemente sugli ecosistemi marini e sulle attività di pesca e navigazione. A ciò si aggiunge l’impatto a terra, per la necessità di portare i cavidotti fino alle centrali di accumulo dell’energia prodotta, con ulteriore sfregio del paesaggio.
In questo scenario, assume grande rilievo la sentenza della Corte Costituzionale del febbraio scorso, che ha giudicato infondato il rilievo di illegittimità contestato dal Governo alla legge regionale Pagliaro sul fermo pesca dei ricci di mare in vigore da maggio 2023, sancendo il diritto/dovere delle Regioni di proteggere il mare e le sue risorse nelle zone di loro competenza.
Secondo il decreto ministeriale al centro della mozione presentata dal consigliere Pagliaro, spetta alle Regioni stabilire principi e criteri omogenei per l’individuazione delle superfici e delle aree idonee e non idonee all’installazione di impianti a fonti rinnovabili funzionali al raggiungimento degli obiettivi Pniec, in modo da preservare le porzioni di territorio e il paesaggio della nostra regione ancora integri e scongiurare un’invasione selvaggia dettata da soli interessi speculativi.

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