BRINDISI – Silenzio assoluto in casa Brindisi e tanta apprensione da parte dei tifosi per il futuro. Dopo un campionato difficile culminato con la retrocessione in serie D, la situazione è diventata ancora più delicata per i bianco-azzurri a causa delle ormai note e imperanti difficoltà a livello societario. E sono attese le ufficialità di altre penalizzazioni da scontare nel prossimo campionato qualora la squadra riuscisse ad iscriversi in serie D, altrimenti ci sarebbe il fallimento di questo progetto sportivo e si dovrebbe ripartire dalle categorie inferiori.
Lo scorso marzo l’attuale proprietà, è stata chiamata in causa dagli stessi calciatori per non aver corrisposto le mensilità relative ai mesi di gennaio e febbraio, contribuendo a creare una situazione ancora più pesante e tesa. A questo ai aggiungano i mancati stipendi della scorsa stagione.
Difficoltà importanti e notevoli per la famiglia Arigliano che sembra voler cedere il club ma tutto è immerso nel mistero e nel silenzio.
La possibilità di vendere la società all’imprenditore tedesco Peter Dohlich è sfumata definitivamente, anche se in realtà non si era mai arrivati ad un accordo vero e proprio, ed anche in questo caso le parole sono volate via col vento.
Altra voce che continua a circolare negli ambienti calcistici, e sembra in piedi, è quella che riguarda gli imprenditori romani, tra i quali potrebbe esserci qualche nome calcisticamente noto, che comunque potrebbero essere affiancati da imprenditori locali ma anche questo resta nel recinto delle ipotesi. Non c’è nulla di certo, non ci sono conferme e nemmeno smentite.
I prossimi giorni potrebbero essere importanti, ma come sempre tutto è in divenire e tutto potrebbe essere il contrario di tutto. C’è una data da segnare però dalla quale non si può sfuggire, il 12 luglio, termine ultimo per l’iscrizione in serie D.