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Scritte vandaliche firmate “ViVi”, quattro indagati fra Bari e Lecce  

Il suo “marchio” è la vernice spray rossa. Da ottobre scorso ad oggi avrebbe imbrattato i muri del cimitero monumentale di Bari, di scuole, banche, sindacati, uffici postali e auto scrivendo, con vernice rossa, messaggi contro la campagna vaccinale anti Covid, l’Agenda 2030 e l’identità digitale. Messaggi che portavano la firma del gruppo “ViVi”, nato come no vax durante la pandemia. Si tratta di un 32enne barese che la polizia ritiene responsabile di almeno 13 azioni vandaliche. L’uomo, indagato per associazione per delinquere, danneggiamento e deturpamento e imbrattamento di cose altrui, è stato perquisito e trovato in possesso di apparecchiature informatiche, barattoli, bombolette spray di vernice rossa ed estintori modificati per spruzzare la vernice. E poi anche parrucche e altro abbigliamento utilizzato per non farsi riconoscere. I raid sarebbero avvenuti di notte: a finire nel mirino del 32enne anche le scuole Michelangelo e Tommaso Fiore, il ponte Adriatico, la sede regionale della Uil.

Altre tre persone, indagate per gli stessi reati, sono state perquisite nelle province di Bari e Lecce. Gli agenti del Centro operativo per la sicurezza cibernetica Puglia, coadiuvati dal personale delle Digos di Bari e Lecce, hanno scoperto e sequestrato telefoni cellulari e materiale informatico che sarà sottoposto ad analisi.

 

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