TELERAMA – Benvenuti gentili e soprattutto curiosi lettori di Telerama, al consueto appuntamento con Cineclub, dove i protagonisti assoluti sono le uscite più attese nelle sale cinematografiche. Cominciamo il nostro itinerario nelle proposte che in questi giorni stanno facendo discutere il pubblico, introducendovi il dramedy antologico “Kinds of Kindness” di Yorgos Lanthimos. Reduce della vittoria a Venezia e della fama donata dalla stagione dei premi cinematografici statunitensi, il cineasta greco Yorgos Lanthimos torna nelle sale insieme alla sua musa Emma stone. Co- scritto da Lanthimos stesso e dal suo collaboratore storico Efthimis Filippou, è una favola contemporanea divisa in un trittico di episodi antologici, apparentemente scollegati: un uomo senza scelta che cerca di ottenere il controllo della propria vita, un poliziotto che non riconosce la personalità della moglie ricomparsa dopo un incidente in mare e infine una donna che grazie a delle abilità psichiche diventa il leader spirituale di un culto. Una visione imperdibile soprattutto per i cinefili che amano lo stile del regista pre “Povere creature!”, ma anche per chi è curioso di approfondire uno dei cineasti più chiacchierati degli ultimi dieci anni, che in questo film pare abbia imbastito un grande esercizio di stile.
Continuiamo a parlare d’azione, questa volta esplorando una saga amatissima dal pubblico con “Bad boys 4: ride or die“. Seguito del reboot del 2020 “Bad boys 3: for life“, i protagonisti sono Will Smith e Martin Lawrence che si calano per la quarta volta nei panni degli iconici detective Mike Lowrey e Marcus Burnett. Dal 95′ con furore, quest’avventura dalla classica trama cop-buddy continua da più di vent’anni ad entusiasmare una grande fetta di appassionati del genere d’azione e quindi perché non riproporre ciò che piace? Più vicina all’opera del 2020, anche per le tante facce che tornano nel cast, tra cui Vanessa Hudgens e Dj Khaled, questa nuova iterazione della saga vedrà i due protagonisti combattere per riuscire a ripulire la loro reputazione, macchiata a causa di una cospirazione ordita dai soliti brutti ceffi. Protagonista assoluta è una Miami più colorata che mai, che per questo film si presta come un parco dei divertimenti ideale, rappresentando perfettamente la decadenza dei costumi occidentali, come “Padre” Michael Bay comanda.
Concludiamo i nostri consigli settimanali parlandovi di un altro grande ritorno, ovvero di “Gravity”, opera del 2013 del pluripremiato regista messicano Alfonso Cuarón, che torna in tutta la sua maestosità sul grande schermo e in 3D. Questo dramma spaziale con protagonisti Sandra Bullock e George Clooney 10 anni fa incantò una miriade di spettatori, segnando di fatto l’apice dell’utilizzo della tecnologia 3D nella modernità. Un film che si erge ad opera d’arte grazie alla sua potenza visiva: il regista è riuscito a creare un’intera pellicola al computer, con solo due protagonisti e una regia ispiratissima, capace di immergere lo spettatore nello spazio, nel vuoto che circonda i due astronauti. È assurdo pensare a come l’ambiente circostante riesca a definirsi come la vera star del film. Questo caso fu uno dei pochi nella storia del cinema recente in cui il 3D ha reso, effettivamente, la visione più coinvolgente. Proprio questa la ragione che ha spinto alcune sale a ridistribuire il film per un evento limitato, eccezionalmente in 3D. Questo tuffo cinematografico nel 2013, mix bilanciato di un’esperienza autoriale e mainstream, è imperdibile per ogni cinefilo.
DAVIDE PAGLIARO