BARI – Qualche limatura al più ma l’impianto è fatto e la giunta pronta a dare il via libera: nella sanità arrivano, come anticipato nelle scorse settimane, 2308 nuove assunzioni. Di queste, complessivamente, 916 sono medici, 417 infermieri, 290 oss e via dicendo per tutte le figure professionali necessarie e la cui carenza atavica, mette in ginocchio le strutture.
Assunzioni che valgono 127milioni di euro e rese possibili dal tesoretto da 70milioni di euro ricavato dal Dipartimento Salute guidato, oggi, da Vito Montanaro. Questi 70milioni derivano da un risparmio sui contratti che a breve cesseranno, per 28milioni di euro; altri 20 milioni provengono da quelli già cessati e ulteriori 22milioni da risorse ex dm77. Un altro gruzzolo si conta di recuperarlo nel 2025 se – e questo un punto centrale – sarà incrementato il Fondo sanitario nazionale per le nuove assunzioni, così da recuperare, sommando altre cessazioni, in totale una quarantina di milioni aggiuntivi.
Il punto sono proprio le cessazioni che restano alte, tra pensionamenti e trasferimenti. E questo significa che le nuove assunzioni dovranno andare a compensare un buco, insomma il bilancio del personale non è mai in attivo come dovrebbe ma sempre al netto di posti vacanti da compensare. Comunque, per la Asl di Lecce, ad esempio, le nuove assunzioni saranno 222 per una spesa di 8milioni e 400mila euro. Ma, come detto, le cessazioni pesano e saranno 137. Quindi il bilancio è certamente in positivo ma il netto cala di parecchio. Ad esempio, da una prima stima, non sembrerebbero arrivare infermieri e ostetriche, pur perdendone 38 in tutto (37 infermieri e 1 ostetrica). Saldo positivo, invece, per i medici di cui si avverte una urgenza: ne entreranno 87 nuovi a fronte di una sola cessazione.
La Asl di Taranto, invece, conterà su 461 nuove assunzioni complessive per 23milioni di spesa e quella di Brindisi su 101 assunzioni per 5 milioni e mezzo di euro.
I nuovi contratti saranno firmati in due tranche: 1363 dal 1 luglio prossimo, i restanti 945 dal 1 gennaio 2025. C’è poi un ultimo tesoretto da 20 milioni di euro da destinare – e la valutazione sarà fatta in un secondo momento – a premialità per le Asl o all’attivazione di nuove unità operative o nuovi ospedali.
