La retrocessione in Serie D della Virtus Francavilla è un dramma sportivo che ha colpito profondamente una città che vive di calcio. Per una società che negli ultimi otto anni è diventata un punto di riferimento nel calcio professionistico, questo è un colpo durissimo. Ogni errore commesso in stagione, dalla costruzione della rosa ad ogni singola partita, è stato pagato il doppio, è stato pagato a caro prezzo. E proprio nella migliore gara disputata è arrivato l’amaro verdetto, confezionato dall’ex allenatore e calciatore della Virtus, Roberto Taurino.
Con due pareggi, Taurino ha salvato il suo Monopoli, che ha avuto il merito di essersi piazzato meglio in classifica al termine della regular season.
Otto anni di Lega Pro, otto anni di speranze, gioie e sfide. E poi, il primo playout della storia della Virtus, perso con tanto di amaro in bocca per come il gol di Ingrosso aveva indirizzato la gara di ritorno ma poi è arrivata la beffa confezionata da Tommasini a pochi minuti dalla fine. Poi è calato il buio. Le luci si sono spente e la tristezza ha colorato il cielo di Francavilla Fontana.
Per adesso c’è silenzio. La società riflette. Il presidente Magrì non si è ancora espresso. Sono ore di meditazione, ore in cui si pensa al futuro. Si valuta ogni possibile mossa, ogni possibile scenario. Intanto, è lecito sognare il ripescaggio per meriti sportivi.
La speranza è l’ultima a morire e in questa città e nei suoi tifosi la speranza è viva.
Il sipario però è calato su una stagione orribile, una stagione che ha messo a dura prova tutti: giocatori, staff e tifosi. Ma dalla polvere si può sempre rinascere, e la Virtus Francavilla ha dimostrato più volte di avere la forza e la determinazione per risalire.
In questi momenti difficili, è fondamentale restare uniti. La retrocessione è un momento di dolore, ma anche un’opportunità per ricostruire e per tornare più forti di prima.
Le sfide del passato hanno forgiato una squadra e una città pronta a lottare, pronte a scrivere nuovi capitoli di questa bella storia.